TRADIZIONI POPOLARI
Il culto di San Cono a Rometta
di Alfonso Saya
 Da antichissima data, Rometta ha
professato un grande culto a San Cono, il Protettore di Naso, tanto da
intitolargli un villaggio e due chiese. Tale culto s’incrementò nel 1500,
quando infierì la peste in Sicilia che a Messina mietè tante vittime. Il popolo
romettese, impaurito dal tremendo morbo, ricordandosi che i nasitani sperimentarono
l’efficace patrocinio del santo, con unanime slancio di Fede, ricorsero al suo aiuto.
Il magistrato della città fece il voto al santo di erigere due chiese in suo
onore, se l’avesse salvata dalla peste. Esaudito il voto, sorsero i due luoghi
sacri, uno a villaggio San Cono e l’altro a villaggio Sant’Andrea (detto
Santuccio), dove fu posta una bella tela sull’altare maggiore che si ammira
tutt’ora insieme all’effigie della Madonna posta tra San Cono e Sant’Andrea.
In solenne attestato di
gratitudine, ogni anno, si festeggiava il santo, con grande fervore, il primo
settembre in tutte due le chiese. Nel villaggio omonimo, si ebbero pure, nei
tempi andati, dei festeggiamenti esterni di cui ancora esiste la fiera annuale.
Per interessamento di mio padre, di venerata memoria, negli anni in cui ha
retto l’Ufficio del Registro di Naso e con l’entusiastica collaborazione dell’indimenticabile
arciprete, mons. Antonino Portale, tanto amato dai nasitani, hanno intitolato in
suo onore il sagrato della Matrice e si è cercato di ripristinare, nella bella
e storica cittadina di Rometta, l’antico culto per il santo che tanto fu benefico
nelle pubbliche e private calamità. Egli guarì, inoltre, da un male gravissimo
all’orecchio (un tumore), il famoso e illustre romettese Mario Giurba, che
aveva una grande devozione per il santo.
È cosa buona e giusta far
rivivere le tradizioni e le memorie di un passato che fu animato da una Fede
sincera e profonda di cui, oggi, si sente tanto bisogno.
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