giovedì 10 settembre 2015
TAORMINA
Omaggio a Pasolini
di Redazione
 Diverso,
visionario, lungimirante. Per questo scomodo, Pier Paolo Pasolini: una spia
dell’anima sempre accesa sulla società consumistica, propensa ad alzare
barriere contro la diversità, ad appiattirsi in una tolleranza letargica, a
diventare suddita del conformismo. In questa visione s’iscrive la
commemorazione del grande intellettuale bolognese proposta, nel quarantennale
della morte, all’interno del Festival letterario Taobuk, ideato e diretto a
Taormina da Antonella Ferrara in collaborazione con Franco Di Mare. L’Edizione 2015 - il cui concept è
incentrato proprio sugli “ultimi muri”, ossia ai pregiudizi che scatenano conflitti
sociali e civili - non poteva non rendere omaggio a Pasolini, alla lotta da lui
condotta contro l’abbattimento di quegli ostacoli, fisici, ma soprattutto
mentali, di cui tutta la sua opera è imbevuta: regista e sceneggiatore, poeta e
drammaturgo, una figura complessa, densa e precorritrice, le cui verità
problematiche, e spesso osteggiate, rivelarono nell’indagine sociale ed
intellettuale una chiaroveggenza che ancora oggi sorprende e annichilisce. Quali
furono, dunque, i muri contro cui si scontrò “PPP” fino alla tragica uccisione,
attaccando il compiacente sentimento di indulgenza, finta e manieristica forma
di millantata accoglienza di chi o cosa non rientra negli schemi? Quanti ghetti
ideali permangono immutati?
Per un mese, dal
18 settembre al 18 ottobre sarà, dunque, possibile visitare “Che cosa sono le nuvole?”. La sede della
Mostra sarà il prestigioso Palazzo Corvaja, uno dei gioielli dell’architettura
di Taormina e già sede del Parlamento Siciliano. Il percorso espositivo si
articolerà in due sale e sarà arricchito da un allestimento multisensoriale
volto ad esaltare l’importanza dei capolavori in mostra attraverso un
coinvolgimento dello spettatore tutt’altro che tradizionale. Scorreranno così
davanti agli occhi la poetica di René Magritte, l’onirico di Roberto Sebastian
Matta, il “non luogo” di una “Piazza d’Italia” di Giorgio De Chirico (l’opera
esposta è “L’enigma di una giornata”, 1914)
la mutevole eccentricità di Mario Schifano, amico personale di Pasolini,
l’elegante movimento della Tuffatrice di Peppino Mazzullo (in mostra anche un
disegno originale della serie appartenente alla raccolta Dal diario di
Pasolini, 1945/47), la pace variabile di Piero Guccione, il magnetico Tano
Festa e la dimensione spaziale di Lucio Fontana e la creatività di Renato
Guttuso (di cui si potrà ammirare “La Zolfara”, 1953). Utilizzando lo sguardo
del grande regista, si creerà una sinergia tra la sua evasione soggettiva
individuale e quella degli autori prescelti, che è rappresentata attraverso le
loro opere. L’Evento di caratura
internazionale è stato organizzato dalla sezione Arti visive del Taormina International Book Festival–Taobuk,
e curato da Giuseppe Morgana (da un’idea di Emanuela Ravidà) e dall’Associazione
Culturale “Siddharte”, in
collaborazione con la Soprintendenza BB. CC. AA. di Messina.
Vari, ancora,
sono i momenti di riflessione sull’Opera pasoliniana: di capitale rilevanza si
annuncia la tavola rotonda dal titolo “La verità non sta in un solo sogno ma in
molti sogni”, tratto da “Le Mille e una notte” di pasoliniana memoria. Alle ore
18,00, del 24 settembre, presso la corte della Fondazione Mazzullo, si daranno,
infatti, appuntamento i maggiori studiosi, amici e collaboratori dell’artista
barbaramente assassinato nel 1975. È così che Walter Siti, Antonio Di Grado,
Letizia Battaglia, parleranno del valore dell’opera pasoliniana nel tempo e
dell’eredità complessa che ci lascia. Modererà Fernando Gioviale, docente di
Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Università di Catania. Un ulteriore
approfondimento verrà realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione
Leonardo Sciascia di Racalmuto che curerà una selezione della vasta
corrispondenza che si scambiarono i due grandi intellettuali, tra gli anni
Cinquanta e Sessanta. In mostra a Taobuk le lettere del carteggio in cui
condividevano opinioni sui protagonisti della vita culturale del dopoguerra: da
Caproni a Bertolucci, da Contini a Bassani, da Gadda a Siciliano, dalla Morante
alla Ginzburg. Non poteva quindi mancare una retrospettiva cinematografica con
alcuni dei più celebri film di Pasolini, volti a presentare la poliedricità di
un genio che seppe e volle legare tutte le arti all’insegna di una poetica che
ancora oggi varca i confini del tempo. “Che
cosa sono le nuvole?” Non ci resta che rispondere “Straziante, meravigliosa bellezza del creato”, così come Totò all’ingenua
domanda posta da un giovanissimo Ninetto Davoli…
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