mercoledì 21 ottobre 2015
ROMETTA
Commemorato l’Eroe Nino Scandurra
di Alfonso Saya
 In occasione del
Centenario della Grande Guerra, è stato commemorato l’Eroe Nino Scandurra,
fulgido Figlio di Rometta, che si è immolato per la Patria e il suo sangue
versato, al dire del Foscolo, è santo e lagrimato e si ricorderà, sempre, “finchè il sole risplenderà su le sciagure
umane”. Tanti anni orsono, in occasione del 53° anniversario del suo
Olocausto, il fratello, l’indimenticabile mons. Gaetano Scandurra, ha
commentato, con la voce rotta dai singhiozzi, l’ultima lettera, struggente, al padre
che è, davvero, “un monumento di Fede”, un sublime documento della sua forte e
luminosa personalità, un addio sereno e cristiano, un testamento spirituale: si
staglia netta, la Figura di questo santo giovane che va incontro alla morte
lucidamente e consapevolmente. Difatti, scrive al padre: “Ti fo sapere che io appartengo a quelle truppe che rappresentano il
fiore del nostro esercito che, con decisa fermezza, deve salvare l’Italia e,
quindi, io sono votato a qualunque sacrificio, compreso, s’intende, quello
della vita, affinchè splenda per l’Italia, un’aurora di riscatto, di vittoria e
di pace. Dalla lettera, ripeto, traspare e si delinea una grande, sublime
Figura di italiano che sa di combattere per la Patria e non si tira indietro
ma, come dice la motivazione della Medaglia d’argento al valore militare, alla
testa del suo reparto, animando e incitando i soldati con la parola e con l’esempio,
si lanciava, per ben quattro volte, all’assalto contro le masse nemiche,
rimanendo mortalmente ferito”. Nei tempi bui che attraversiamo con la
caduta dei Valori della vita, Nino Scandurra, l’Eroe della Fede e della Patria,
è di grande attualità: è un monito ed un esempio.
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