VALLE DEL NISI
La rigogliosa Valle cantata da Johann Wolfgang von Goethe
di Alfonso Saya
 La Valle del
Nisi, dall’omonimo fiume, sulla cui sponda sorge Fiumedinisi, l’antica
Flumen Dionisyi, è la più bella Vallata della provincia di Messina cantata da
Wolfang Goethe nel suo “Viaggio in Italia”,
mentre da Taormina si recava a Messina, ospite a Villa Croce, ospite dell’indimenticabile
giornalista parlamentare della Gazzetta
del Sud, Mario La Rosa. In questa Vallata, difatti, esplode, in tutta la
sua magnificenza, la Natura, con una lussureggiante vegetazione fino alle sorgenti
principali che danno vita al fiume Nisi, fra cui vi è una Sorgente la cui
preziosità si è rilevata in tutta la sua portata, almeno per una parte della
nostra Città, in occasione della drammatica crisi. Alludo alla sorgente della “Santissima”
da cui trae approvvigionamento la nostra Città che, sin dal 1900 ha sfruttato
le sue acque attraverso alla captazione e la costruzione, durante il Regime Fascista,
nel 1939, di un grande acquedotto. Una grande, gigantesca impresa che ha
superato, allora, la paura della sete ed i problemi igienici connessi, tanto da
fare esclamare al giornalista Pietro Longo, le seguenti parole di esultanza: “L’acqua abita qui, sul tetto delle case di
Messina. L’acqua è nostra e guai a chi ce la tocca!”. È stata scritta,
allora, una pagina straordinaria, luminosa nella Storia di Messina, in
contrapposizione alla pagina nera, vergognosa di oggi, per cui ha ragione l’amico
giornalista della Gazzetta del sud, Sergio
Di Giacomo, di affermare che le parole del giornalista, Pietro Longo, sembrano
suonare beffarde.
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