MONTAGNAREALE
Il suggestivo Borgo che si affaccia sul Golfo di Patti
di Redazione
Montagnareale, cittadina
di circa 1700 abitanti, sorge su una collina a 310 mt. sul livello del mare in
provincia di Messina. Splendido il panorama che si affaccia sul Golfo di Patti.
Di origine greca, il primo consistente nucleo urbano sorge agli inizi del XVII
secolo. In origine si chiamava Casale della Montagna ed era alle dipendenze di
Patti. Raggiunta la prosperità, grazie all’attività zootecnica, alla
coltivazione di fichi e castagne ed alla fiorente industria della seta e del
lino, spinse gli abitanti, che già da tempo mal tolleravano il dominio pattese,
a separarsi da Patti. Grazie all’aiuto di un nobile messinese, don Ascanio
Anzalone, che pagò un riscatto di 4000 ducati, il Casale della Montagna
otteneva, intorno al 1636, l’emancipazione ed assumeva il nome di Montagna
Regia o Reale, ad indicare la diretta discendenza dal regio demanio. Poco più
tardi lo stesso don Ascanio Anzalone, si impossessò del Borgo con il titolo di
Duca. Sotto il governo degli Anzalone e successivamente dei Vianisi,
Montagnareale si sviluppò economicamente e demograficamente. L’economia attuale
si basa prevalentemente sull’agricoltura. Vi sono inoltre boschi di castagni,
querce e noccioleti. Nel paese e sul territorio, vi sono parecchi luoghi da
visitare. Uno dei più suggestivi è il Mulino di capo, acquistato dal Comune
negli anni ‘80 e restaurato, diventato meta di turisti, scolaresche e studiosi.
Altro luogo suggestivo è Rocca Saracena, una pineta con in mezzo un fabbricato
(rifugio) e tanti tavoli e sedili in legno tutto intorno, divenuta meta di
scampagnate, gite e lunghe passeggiate per i montagnarealesi, gli abitanti dei
paesi vicini ed i turisti. Nel paese vi sono tre chiese: la Chiesa Madre, dedicata
alla Madonna delle Grazie, festeggiata e portata in processione il 15 agosto in
spalla, per le vie del paese, da 24 flagellanti vestiti di bianco e scalzi. I
flagellanti, dalla Porta principale della Chiesa si portano fino all’altare,
camminando sulle ginocchia e percuotendosi le spalle con delle catene, e
quindi, dopo aver preso la comunione, si mettono in spalla la Madonna del peso
di 24 “cantara” (circa 1.900 Kg.) e la portano in giro per il paese. Nella Piazza
omonima è situata la Chiesa di Santa Caterina, e nella parte alta del paese la
Chiesetta di San Sebastiano, dove, nel piazzale antistante è stata collocata
una grande statua del Cristo Risorto, rivolta verso il paese e verso il
suggestivo Golfo di Patti. Ogni contrada ha la propria Chiesetta: in Contrada
Laurello troviamo la Chiesa di San Basilio, in Contrada Santa Nicolella
troviamo la Chiesa dedicata alla Madonna del Tindari, in Contrada Bonavita un
Cappella dedicata a Santa Lucia e in Contrada San Giuseppe la Chiesa dedicata
allo stesso Santo.
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