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 martedì 12 gennaio 2016

MONTAGNAREALE

Il suggestivo Borgo che si affaccia sul Golfo di Patti

di Redazione


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Montagnareale, cittadina di circa 1700 abitanti, sorge su una collina a 310 mt. sul livello del mare in provincia di Messina. Splendido il panorama che si affaccia sul Golfo di Patti. Di origine greca, il primo consistente nucleo urbano sorge agli inizi del XVII secolo. In origine si chiamava Casale della Montagna ed era alle dipendenze di Patti. Raggiunta la prosperità, grazie all’attività zootecnica, alla coltivazione di fichi e castagne ed alla fiorente industria della seta e del lino, spinse gli abitanti, che già da tempo mal tolleravano il dominio pattese, a separarsi da Patti. Grazie all’aiuto di un nobile messinese, don Ascanio Anzalone, che pagò un riscatto di 4000 ducati, il Casale della Montagna otteneva, intorno al 1636, l’emancipazione ed assumeva il nome di Montagna Regia o Reale, ad indicare la diretta discendenza dal regio demanio. Poco più tardi lo stesso don Ascanio Anzalone, si impossessò del Borgo con il titolo di Duca. Sotto il governo degli Anzalone e successivamente dei Vianisi, Montagnareale si sviluppò economicamente e demograficamente.

L’economia attuale si basa prevalentemente sull’agricoltura. Vi sono inoltre boschi di castagni, querce e noccioleti. Nel paese e sul territorio, vi sono parecchi luoghi da visitare. Uno dei più suggestivi è il Mulino di capo, acquistato dal Comune negli anni ‘80 e restaurato, diventato meta di turisti, scolaresche e studiosi. Altro luogo suggestivo è Rocca Saracena, una pineta con in mezzo un fabbricato (rifugio) e tanti tavoli e sedili in legno tutto intorno, divenuta meta di scampagnate, gite e lunghe passeggiate per i montagnarealesi, gli abitanti dei paesi vicini ed i turisti. Nel paese vi sono tre chiese: la Chiesa Madre, dedicata alla Madonna delle Grazie, festeggiata e portata in processione il 15 agosto in spalla, per le vie del paese, da 24 flagellanti vestiti di bianco e scalzi. I flagellanti, dalla Porta principale della Chiesa si portano fino all’altare, camminando sulle ginocchia e percuotendosi le spalle con delle catene, e quindi, dopo aver preso la comunione, si mettono in spalla la Madonna del peso di 24 “cantara” (circa 1.900 Kg.) e la portano in giro per il paese.

Nella Piazza omonima è situata la Chiesa di Santa Caterina, e nella parte alta del paese la Chiesetta di San Sebastiano, dove, nel piazzale antistante è stata collocata una grande statua del Cristo Risorto, rivolta verso il paese e verso il suggestivo Golfo di Patti. Ogni contrada ha la propria Chiesetta: in Contrada Laurello troviamo la Chiesa di San Basilio, in Contrada Santa Nicolella troviamo la Chiesa dedicata alla Madonna del Tindari, in Contrada Bonavita un Cappella dedicata a Santa Lucia e in Contrada San Giuseppe la Chiesa dedicata allo stesso Santo.


 


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