TAORMINA
Dacia Maraini presenterà il nuovo romanzo “La bambina e il sognatore”
di Redazione
 Cresce l’attesa
per l’incontro che vedrà protagonista a Taormina la grande scrittrice Dacia
Maraini, ospite di Antonella Ferrara, che si conferma ormai tra le maggiori
animatrici della vita culturale siciliana. L’appuntamento è per venerdì 27
aprile, alle ore 18,00, nella splendida cornice del San Domenico Palace Hotel.
Ingresso libero. La Maraini, mai dimentica delle proprie radici isolane,
approda nella Città del Centauro per presentare il suo nuovo romanzo “La bambina e il sognatore”, edito da
Rizzoli. L’incontro verrà introdotto dalla stessa Antonella Ferrara, presidente
del prestigioso festival letterario “TaobuK”,
nonché anima di Libreventi e Libreria Mondadori Taormina. A dialogare con la
scrittrice sarà una giornalista di razza come Anna Mallamo, responsabile delle
pagine culturali della Gazzetta del Sud; le letture saranno a cura dell’attrice
Rita Patanè. Acuta e sensibile indagatrice della condizione della donna, Dacia
Maraini, autrice di “Bagheria”, “La lunga vita di Marianna Ucrìa” con il
quale ha vinto il Premio Campiello nel 1990 e dei racconti “Buio” con i quali si è aggiudicata il
premio Strega nel 1999, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili
carismatiche.
Torna ora in libreria con un romanzo che per la prima volta nella
sua produzione ha un protagonista maschile. Nani Sapienza è un maestro di
scuola che porta nell’animo la ferita più grande che un padre possa sopportare:
la perdita dell’unica figlia, Martina, ammalatasi di leucemia. Il dolore
immenso ha stravolto la sua esistenza e quella della moglie Anita. Con questa
narrazione potente, illuminata da un’intensa voce virile, Dacia Maraini ci
guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaroscuri di un
sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia e inesplorata.
Nani Sapienza lo capisce appena apre gli occhi: la bambina che lo ha visitato
nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da
papera, come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita,
un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era,
ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele e oggi
ferita ancora viva sulla sua pelle di padre. E quando quella mattina la radio
annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso
e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. Ci
sono sogni capaci di metterci a nudo. Sono schegge impazzite, che ci svelano
una realtà a cui è impossibile sottrarsi. È sulla forza dei sogni che si muove
il racconto.
Le coincidenze non esistono, e in un attimo si fanno prova,
indizio. Lui che nulla ha potuto per sottrarre sua figlia alla morte, cercherà
di ritrovare la piccola scomparsa. Inizierà così un’indagine e il sogno si
trasformerà in ossessione. Con la sua idea fissa, Nani contagia l’intera
cittadina di S., nell’immobile provincia italiana. E per primi i suoi alunni,
una quarta elementare mai sazia dei racconti meravigliosi del maestro: è con la
seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, che accende la fantasia
dei ragazzi e li porta a ragionare come e meglio dei grandi. Perché Nani sa
essere insieme maestro e padre, e la ricerca di Lucia diventa presto una
ricerca di sé, che lo costringerà a ridisegnare i confini di un passato
incapace di lasciarsi dimenticare. Un’introspezione e, al tempo stesso, uno
svelamento dell’inconscio: due percorsi correlati che sono da sempre i motori
dell’impianto narrativo della Maraini.
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