Associazione “I cittadini” Villafranca Tirrena
Ricorso dei cittadini di Serro contro l’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi
di Redazione
 Il Presidente
della VI Sezione del Consiglio di Stato ha fissato per il 27 febbraio 2017, l’Udienza
di merito per la discussione dell’Appello presentato dai cittadini della
frazione Serro del Comune di Villafranca Tirrena, contro l’Elettrodotto Terna
Sorgente-Rizziconi, che ha sconvolto la vita e la serenità del piccolo paese
dei Peloritani. Riprende così il cammino giudiziario dell’Elettrodotto Terna
che è tutt’altro che concluso e verosimilmente potrebbe riservare colpi di
scena a favore delle popolazioni violate e dell’ambiente, malgrado recentemente
si siano inscenate incredibili inaugurazioni nel tentativo di fare apparire
completato un elettrodotto che ancora completo non è. Il ricorso è stato
presentato contro la Sentenza n.
8893/2012, resa dal Tar del Lazio, che non ha ritenuto di annullare l’autorizzazione
per la realizzazione dell’opera, nonostante i molteplici ed essenziali vizi
denunciati. Ma la sentenza di primo grado non preoccupa i ricorrenti in quanto
sia per l’elettrodotto Dolo Camin, in Veneto, sia per l’elettrodotto Udine
Redipuglia (Friuli Venezia Giulia) le popolazioni hanno trovato giustizia con
le attente sentenze del Consiglio di Stato.
Ha dichiarato l’avv G. Colavecchio:
“Riusciamo finalmente a discutere nella
sede più appropriata, i numerosi motivi di impugnazione che ci fanno ben
sperare nell’esito positivo del ricorso, l’avere illegittimamente diviso in due
l’iter autorizzativo del progetto, sottratto così parzialmente alla Valutazione
di Impatto Ambientale, ed avere eliminato la prescrizione che prevedeva il
parere della Comunità Europea. Sono senza dubbio dei vizi insanabili della
procedura che pertanto deve essere annullata!”. “I procedimenti, anche penali, instauratisi a seguito della realizzazione
dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi – afferma l’avv. Antonino La Rosa che
ha spesso coordinato le azioni delle associazioni ambientaliste – sono la dimostrazione che avevamo ‘visto
giusto’ nell’individuazione di diverse problematiche legate all’autorizzazione
di un progetto che si presentava davvero impattante sul territorio, sulle sue
peculiarità paesaggistiche e sulle sue fragilità strutturali. Purtroppo, dal
2010, cioè da quando la comunità di Serro è venuta a conoscenza del progetto,
Terna non ha inteso dialogare con le comunità interessate alla realizzazione dell’opera,
né ha inteso trovare delle soluzioni che potessero risolvere le criticità
ambientali denunciate”.
La fase giudiziaria è ancora lunga: il 27 settembre
2016, al Tribunale di Messina, verrà celebrata l’Udienza penale per il pilone
40; si attendono presto notizie del procedimento penale relativo al pilone 45
(ricordiamo che il sostegno è stato sequestrato dalla magistratura e “temporaneamente”
dissequestrato per consentire l’esecuzione dei lavori disposti dal Pubblico
Ministero, anche alla base del pilone 46). Naturalmente tutta la Comunità spera
nell’esito favorevole dei processi in corso da cui evidentemente dipenderà il
futuro dell’elettrodotto e della salubrità dell’intera area Peloritana
minacciata.
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