mercoledì 14 dicembre 2016
TAORMINA
Presti: “Consegneremo le rocce di Taormina alla società civile”
di Redazione
 Occhi
innocenti di bambini che guardano l’orizzonte del futuro; chicchi di melograno
a rappresentare la pienezza della vita, l’energia e la rinascita, unite dal
filo conduttore del sacrificio; e le tartarughe, simbolo di tenacia,
immortalità, radicamento e simbiosi con la Madre Terra. Così, il mecenate
Antonio Presti ha portato a battesimo uno dei luoghi più affascinanti della
nostra terra, “profanati da un popolo,
quello siciliano, che non ha saputo porre fine allo scempio e all’abbandono”.
Dopo oltre 50 anni, “Le Rocce di Mazzarò” vengono riconsegnate ai cittadini,
massacrate dalla noncuranza e violentate dal tempo: 25 casette diroccate e
disseminate tra rifiuti, lamiere, frammenti di vetro a recidere la memoria che
conserva ancora l’eco della “dolce vita” che fu. Una conferenza stampa per presentarlo ai giornalisti, così, come si
trova oggi, sospeso tra la natura e il mare, e per raccontare le “visioni” di
un sogno che, vista la comunione d’intenti di tutti gli interlocutori
istituzionali, potrebbe a breve diventare un museo all’aperto che si offre ai
cittadini, ai turisti, a tutti coloro che amano Taormina e il suo profumo.
Ha
dichiarato Antonio Presti: “Oggi, inoltre,
voglio lasciare un testamento, ufficialmente: quello della consegna di questo
luogo della bellezza e della didattica ai ragazzi e, soprattutto, ai guerrieri
di luce: quelle anime innocenti con un cromosoma in più, che noi chiamiamo Down,
ma che in realtà sono gli unici esseri al mondo con una spiritualità che tende
alla purezza. L’impegno etico universale per tramandare quest’opera al futuro è
quello di consegnare, spiritualmente, questo patrimonio alla società civile,
che è chiamata all’appello per contribuire, moralmente ed economicamente, alla
sua realizzazione: è per questo che attiveremo strumenti di fundraising e
crowdfunding per la raccolta fondi a sostegno di questa grande scommessa”.
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