VITTIME DELLA STRADA
Barcellona, P.G, fiaccolata in memoria di Andrea Ritorto
di Antonio Bonaccorso
 L’appuntamento in memoria delle morti
sulla strada e, in particolare, di una tra le ultime vite spezzate a causa di
incidenti. L’iniziativa di
sensibilizzazione è promossa da Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Aifvs.
“Ogni anno, in Italia scompare un Paese
di quattromila persone. Tante sono le vittime delle strade italiane”. Una
messa e una fiaccolata il prossimo 21 febbraio, in memoria delle vittime della
strada e, in particolare, di Andrea Ritorto, una tra le ultime vite spezzate a
causa di incidenti stradali e che avrebbe compiuto il compleanno proprio in
quel giorno. L’appuntamento si
svolgerà a Barcellona Pozzo di Gotto, a partire dalle ore 18.40 circa, presso
la Basilica di San Sebastiano da dove, a conclusione della celebrazione in suffragio di tutte le vittime della strada, si
snoderà la fiaccolata aperta a cittadini, associazioni ed istituzioni. Il
corteo attraverserà le Vie Roma e Spagnolo, Piazza Santalco e le Vie Degli
Studenti e Napoli, per concludersi in Piazza Borsellino dinnanzi al Tribunale.
Il giovane Andrea Ritorto ha perso la vita a causa di un incidente nell’ottobre
del 2015. Originario di Villafranca, ha frequentato il Liceo scientifico “Galileo
Galilei” di Spadafora.
L’impatto
che non gli ha dato scampo è avvenuto nella frazione di San Pier Marina. Andrea
a bordo della sua moto si è scontrato con una vettura proveniente da Milazzo
sulla Strada Statale “113”, pochi metri prima dell’ingresso della galleria
artificiale che precede l’incrocio che immette sulla strada per San Pier Niceto.
A comunicare l’iniziativa di
sensibilizzazione, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’“Aifvs”
(Associazione Italiana “Familiari e Vittime della Strada”). “Ogni anno in Italia – ricorda l’“Aifvs” –
scompare un Paese di 4mila persone. Tante
sono le vittime delle strade italiane; 300mila sono i feriti, e oltre 20mila i
disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata. Il parlamento Europeo
ha chiesto all’Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri. A ciò, lo
stato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con
un grave ritardo nell’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e
delle norme del Codice della strada”.
Dopo
ogni incidente grave, inizia un doloroso ed estenuante iter legale che dovrebbe portare all’individuazione delle
responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla
gravità dei loro reati, e ad assicurare alle vittime o ai loro familiari un
risarcimento equo. “Anche in questo campo
– sottolinea l’associazione – l’Italia si
distingue, negativamente, dal resto d’Europa, con una giustizia lenta ed
approssimativa che calpesta, continuamente, la dignità dell’uomo e quei valori
che la nostra Costituzione dovrebbe tutelare. I problemi della sicurezza
stradale e della giustizia riguardano tutti, nessuno escluso. Noi ci siamo
uniti per fermare la strage e affermare il diritto alla vita e alla giustizia”.
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