SICUREZZA
Difesa: concluso il supporto per il G7 a Taormina
di Redazione
 Terminato
il G7, a cui gli uomini e mezzi delle Forze Armate hanno fornito il concorso
per il potenziamento delle attività di sicurezza, di prevenzione e controllo
dei siti e degli obiettivi sensibili in supporto al Ministero dell’Interno, in occasione della riunione dei leader a
Taormina, il 26 e 27 maggio. Per l’evento,
le Forze Armate hanno messo in campo un contingente militare interforze di
circa 3.300 unità per il rafforzamento dei dispositivi di sicurezza. Al summit
annuale, che ha visto la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo delle 7
Nazioni, maggiormente industrializzate, le Forze Armate hanno fornito un
dispositivo interforze articolato su un Comando della Forza, enucleato dal
Comando Operativo di vertice Interforze, e tre componenti operative (terrestre,
marittima e aerea) per garantire il regolare svolgimento del vertice, l’incolumità
della popolazione e dei partecipanti all’evento.
Il
capo di stato maggiore della Difesa ha sottolineato che “garantire la sicurezza per il G7 è stata un’ulteriore dimostrazione della
eccezionale capacità delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine a operare in
maniera integrata. Un successo straordinario reso possibile dalla
professionalità e dall’abnegazione dei nostri militari”. Sin dall’inizio, l’Esercito,
su indicazione della Prefettura e insieme alle altre Forze dell’Ordine, ha
supportato la realizzazione di servizi di vigilanza e sicurezza per circa 100
obiettivi sensibili nell’area di Taormina. Gli uomini e le donne della Brigata “Aosta”
hanno presidiato tutte le stradine di accesso al centro di Taormina e le aree
ritenute maggiormente sensibili, mettendo a frutto l’addestramento e la
pluriennale esperienza maturata nelle Operazioni sul territorio nazionale e in
quelle nei Teatri Operativi all’estero.
La
Marina Militare ha schierato un dispositivo di sorveglianza e protezione di
carattere polivalente, efficace sia in alto mare, con il Cacciatorpediniere “Francesco
Mimbelli”, che ha agito da scudo al largo delle acque antistanti Taormina, che,
lungo la fascia litoranea, grazie all’azione combinata del Cacciamine “Rimini”,
incaricato di sorvegliare le acque rivierasche con il sonar ad altissima
frequenza. Presenti anche i palombari del Gruppo Operativo “Subacquei”, che
hanno messo in sicurezza tutte le infrastrutture sensibili disseminate lungo la
costa.
L’Aeronautica
Militare ha contribuito a potenziare la difesa aerea e la gestione dello spazio
aereo con l’impiego del Comando di Componente Aerea (“Air Control Command”),
mettendo anche a disposizione aerei per il Combat Air Patrol e per il
rifornimento in volo, elicotteri quali Slow Mover Interceptor e il Reparto
Mobile di Comando e Controllo e Radars. Inoltre, ha provveduto alle
predisposizioni logistiche per l’atterraggio delle delegazioni, realizzando,
nelle settimane antecedenti il summit, le elisuperfici e tutto l’occorrente per
garantirne un autonomo funzionamento, mentre l’Aeroporto militare di Sigonella
è stato impiegato per l’atterraggio e accoglienza delle delegazioni.
Sono
stati, infine, impiegati assetti ad alta connotazione specialistica, come Team
Counter Improvised Explosive Device Disposal per la ricerca e la bonifica di
ordigni esplosivi in ambiente terrestre, marittimo e subacqueo, unità navali in
supporto associato e una componente delle Forze Speciali.
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