CARONIA
Mons. Guglielmo Giombanco incontra i giovani
di Santina Folisi
Prima
visita a Caronia di mons. Guglielmo Giombanco, vescovo della Diocesi di Patti,
consacrato da due mesi circa, in occasione
del conferimento del sacramento di Cresima che ha interessato trenta giovani di
cui diciannove della Parrocchia di S. Nicolò di Bari e undici della Parrocchia
Maria SS. Annunziata della Cittadina nebroidea. Sabato scorso, infatti, nella Chiesa
Madre del centro, si è svolta la liturgia
e durante la celebrazione eucaristica
serale, presieduta dallo stesso vescovo, concelebrata dall’arciprete don
Antonio Cipriano e da don Basilio Scalisi, si è svolto il rito della Confermazione.
Il
parroco, dopo l’accoglienza e il saluto al vescovo, ha esternato la grande
gioia proprio nel giorno di grazia e di festa, per il “regalo” della sua
presenza nella comunità di Caronia, unita per amministrare il sacramento della Confermazione. Quindi, ha presentato i
giovani che, negli anni, hanno appreso le verità di fede e che con la Cresima
ne testimonieranno la presenza di Cristo, di cui invoca il dono dello Spirito
Santo, su di loro e sulla comunità caronese “rendendola un cuor solo e un’anima sola”. Ai giovani, infatti, ha
augurato che, con la confermazione dinnanzi
alla comunità essi rafforzino la fede già ricevuta nel battesimo e la
custodiscano durante il cammino. Suor
Rosa, in nome del gruppo catechisti, ha tracciato, invece, il percorso
cristiano dei giovani effettuato negli anni, fino alla confermazione che “apre il
vero cammino di inserimento nella comunità cristiana come adulti nella fede”
con l’auspicio che con costanza possano testimoniare Gesù misericordioso. Poi,
a mons. Giombanco, ha assicurato il ricordo nella preghiera.
Emozionante
e tenero il primo “cordiale e fraterno
saluto” a tutti, in particolare ai cresimandi, rivolto dal Vescovo che si è
soffermato sul sacramento della Confermazione,
con cui questi ultimi riceveranno il dono dello Spirito Santo, effuso su di
loro e su tutta la comunità. Poi, nell’omelia ha evidenziato la “felice circostanza liturgica della solennità
della natività di San Giovanni Battista”, autentico modello, di
testimonianza di fede umana e cristiana. Infine, ha augurato la felicità, che
non va ricercata nelle cose “che
affannosamente cerchiamo e ci appagano”, ma nel proprio cuore con la gioia della
preghiera che è “respiro di fede”, nel
dialogo e presenza continua con Dio. Quindi,
dopo il rinnovo delle promesse battesimali, il monsignore ha proceduto all’imposizione
delle mani e alla crismazione dei giovani,
tra canti e preghiere. Conclusa la celebrazione eucaristica con la benedizione
ai fedeli, il vescovo, nel prendere la via di ritorno verso la diocesi, ha salutato,
affettuosamente, con una stretta di mano i fedeli e quanti ancora in chiesa.
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