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 domenica 10 settembre 2017

STORIA

Terme Vigliatore: tra storia e fede

di Rina D'Angelo


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Anche quest’anno, il popolo santo di Dio che è in Terme Vigliatore rinnoverà un’antichissima tradizione: la Festa della Madonna delle Grazie. Un programma intenso che accompagnerà i devoti sino al 15 settembre, culmine dei festeggiamenti, passando per la storica “Fera e Temmini” (Fiera di Terme) e terminando il 22 settembre (ottava della festa). Ma andiamo con ordine. Per poter parlare della festa occorre, anzitutto, descrivere la cornice nella quale essa si svolge.

La celeste Patrona di Terme viene custodita nella piccola chiesa dei “Benedettini”. Fonti storiche fanno risalire la costruzione di tale chiesa intorno all’anno 1150, periodo in cui venne battezzata con il nome di “Sancta Maria in Vineis”. L’edificazione di tale Chiesa è da attribuire a Ruggero I che, in quegli anni, si adoperò per far crescere i territori dell’abbazia benedettina di Lipari. Il 9 agosto 1268 la chiesa di “Sancta Maria in Termini”, con tutti i terreni annessi, passa ai Cistercensi.

Una prima concessione ufficiale, con conseguente istituzione della “Fiera di Terme” risalente al 1300, è attribuita a Federico III d’Aragona. Nel 1310, la Chiesa e i relativi terreni furono trasferiti definitivamente all’abbazia di Novara. A memoria d’uomo, si afferma che l’abate francese Ugo (il futuro Sant’Ugo), nel recarsi a Novara per completare la costruzione del Monastero di Badiavecchia, facesse sosta proprio in “Sancta Maria in Termini”. La conferma della concessione arriva nel 1643 a opera di Filippo IV, re potentissimo di Sicilia e di Spagna, come si può leggere sulla lapide posta sopra la porta principale della vetusta chiesetta:

“SOTTO IL REGNO DI FILIPPO IV POTENTISSIMO RE DI SPAGNA E DI SICILIA, A MAGGIOR GLORIA DI DIO E DELLA VERGINE MADRE MARIA E PER L’INTERESSE DEL POPOLO, I SOLERTISSIMI PADRI MICHAEL LO COCO FRANCISCUS ALBERTUS MARIUS BASILICÒ E MICHAEL MARIA CAMMARERI SOTTRASSERO DALLE IMPOSTE REGIE QUESTO MERCATO DEDICATO AL POPOLO DI TERMINI”.

Nel 1742, don Girolamo Colonna, prefetto del Palazzo Pontificio, indica tra i beni pervenuti al Monastero di Novara due grancie: la Chiesa di San Vincenzo in Messina e quella di Santa Maria in Termini nel territorio di Castroreale. Viene esplicitato che, in quest’ultima, si venera l’immagine di Maria SS. dei Miracoli, con grande devozione di popolo. In questo periodo, la Chiesa è retta da un monaco e da un fratello cistercensi.

Nel 1783, con la definitiva chiusura del monastero di Badiavecchia in Novara, la Chiesa di “Santa Maria in Termini” ritorna ai Benedettini Cassinesi di Sicilia, abitanti del Convento di San Placido Calonerò a Pezzolo, nel Comune di Messina, la cui fondazione risale al 1361. Il Convento di Calonerò determinerà per secoli grande sviluppo promuovendo, nel contempo, la vita spirituale, economica e culturale delle genti che abitano i suoi possedimenti. In quest’epoca, la Chiesa Santa Maria dei Miracoli, detta “In Vineis”, prende il nome definitivo di “Santa Maria delle Grazie”, appellativo con il quale, il 21 luglio 1921, viene eretta Parrocchia, rimanendo tale fino alla costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale di Via del Mare.

È in questa piccola e storica chiesetta, oramai ribattezzata da tutti “Chiesa dei Benedettini” e sita su una collinetta immersa nel verde, che ogni anno centinaia di fedeli si preparano, recitando la “quindicina”, a portare per le vie del Paese “a Madunnuzza”. S’inizia l’1 settembre con la recita del Santo Rosario meditato e cantato, la supplica a Maria, una breve catechesi, la celebrazione della Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica.

Durante i 15 giorni di preparazione, si vivranno molti momenti emozionanti: la Celebrazione Eucaristica nell’arena sita sul lungomare di Marchesana, con benedizione del mare, alla presenza delle effigi della Madonna delle Grazie e di San Biagio (compatrono del Paese); la storica “Fera e Temmini” (Fiera di Terme, oramai una delle ultime ad avere presenza di bestiame) del 13 settembre e la benedizione del basilico e adorazione della reliquia della Santa Croce il 14 settembre.

Il tutto troverà l’acme il 15 settembre: s’inizia la mattina con 4 celebrazioni eucaristiche per dare modo a tutti di poter partecipare. Alle ore 16.30, il corteo processionale, al grido di: “e chiamamula: evviva Maria”, si muoverà attraverso le vie del Paese per rientrare, alle ore 22.00, nel Parco dei Benedettini dove verrà celebrata la Santa Messa conclusiva. Chiuderanno la giornata gli spettacolari giochi pirotecnici.

I festeggiamenti proseguiranno sino al 22 settembre, giorno in cui verrà celebrata la Santa Messa d’ottava, per concludersi definitivamente il 23 settembre con la Festa di San Pio. Senz’altro una festa ricca di tradizioni ed emozioni nella quale si può ritrovare lo spirito di altri tempi.


 


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