OSPEDALE SAN VINCENZO
Taormina – Tra le corsie dell’ospedale il Progetto culturale “Bandiere di vita, il valore dell’essere”
di Redazione
“Il
potere terapeutico della bellezza”: la Fondazione “Fiumara d’Arte” incontra l’Ospedale
San Vincenzo di Taormina per dar vita a un lavoro incentrato sul valore della
conoscenza come “cura” per una società anestetizzata dall’individualismo. Il
nuovo progetto “Bandiere di vita, il valore dell’essere”, vede il mecenate
messinese Antonio Presti ancora protagonista nel territorio della riviera
ionica dopo il dono elargito alle Rocce di Capo Mazzarò: per il creatore della “Fiumara
d’Arte” la restituzione si rivela ancora una volta via maestra che ispira l’azione,
un agire caratterizzato da quello spirito di condivisione e apertura verso le
istanze del territorio che connota da anni le attività della Fondazione.
Il
mecenate ha invitato le scuole della costiera ionica a rinnovare il dono delle
bandiere-quadro, opere che saranno poi esposte in mostra permanente nelle
corsie dei reparti dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina. Un’iniziativa –
quella presentata stamattina – nata per regalare un pensiero di gioia e di
speranza a tutti i degenti di un luogo che deve necessariamente dialogare con l’Arte
e la Bellezza. I progetti, proposti da Antonio Presti per l’Ospedale San
Vincenzo, intendono restituire alle nuove generazioni il “Valore dell’Essere”
come impegno civile e dono disinteressato: una riconsegna artistica, in primo
luogo, come gioia condivisa in uno spazio segnato dalla sofferenza. “La direzione aziendale ha inteso accogliere
un progetto che estendesse gli occhi e la mente oltre le pareti del San
Vincenzo – ha spiegato il direttore sanitario del presidio taorminese,
Rosario Cunsolo – che fosse in armonia
con la sua mission, cioè quella di curare il corpo, che infondesse messaggi
rassicuranti di vita e di speranza”.
Le
opere donate dai ragazzi, grandi tele colorate (240 x 150 cm) corredate da
brevi componimenti e racconti personali, saranno testimonianza di una bellezza
figlia dell’armonia universale, rinnovamento di quella dialettica tra etica ed
estetica, oggi spesso soffocata da un bieco individualismo e piegata da una
rivoluzione tecnologica disumanizzante. Gli studenti coinvolti saranno così
protagonisti dello scambio ideale di un patrimonio immateriale con i pazienti
della struttura: una comunicazione puramente emozionale attraverso i colori e
la forza eversiva della parola, un incontro tra mondi distanti per rifondare su
nuove basi il senso stesso di una comunità. Tema centrale del progetto, come
detto, il “Valore dell’Essere”. Da un punto di vista filosofico della
conoscenza, quella dell’essere è una nozione semplice e universale: essere
significa, infatti, esistere come pura essenza. Affermare il proprio essere
equivale dunque ad affermare di esistere come entità unica e irripetibile.
Nella natura dell’essere, si contrappongono il materialismo e l’idealismo, il
soggettivismo e l’oggettivismo. In un’epoca che schiaccia le coscienze,
espropriando la Bellezza, occorre, come unico atto di salvezza, riappropriarsi
dell’essenza dell’essere: contro la frenesia del consumismo, l’inutile
apparenza o la vanità del possesso. Un progetto, infine, che può dare un senso
ulteriore al giuramento di Ippocrate e a quei concetti di civiltà e
cittadinanza che dovrebbero sempre accompagnare la convivenza sociale negli
spazi pubblici.
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