MUSEO ARCHEOLOGICO DI MARSALA
Le nanotecnologie applicate per la prima volta in Italia sul relitto di Marausa
di Redazione
Risale
al III secolo dopo Cristo il relitto navale ritrovato nei fondali di Marausa
con a bordo numerose anfore africane cilindriche. Il 12 giugno, parte del
fasciame ligneo riportato alla luce sarà sottoposto ad alcuni test, effettuati
per la prima volta in Italia, con l’ausilio di nanotecnologie utili a preservare
e conservare i resti del relitto recuperato nel 2008. Questo primo trattamento
sarà messo a punto dall’azienda milanese 4ward360 sotto la supervisione di
alcuni esperti qualificati del GruppoArte16: il professore, nonché
restauratore, Franco Fazzio, laureato all’ISCR, l’ingegnere Renzo Botindari e
il coordinatore Giovanni Taormina. Saranno presenti anche l’assessore regionale
Sebastiano Tusa, il sindaco di Marsala, Di Girolamo e l’assessore Passalacqua.
Le
assi in legno che si trovano a Marsala, nel museo archeologico Baglio Anselmi,
saranno soggette a interventi sperimentali al fine di garantirne la
conservazione e durabilità nel tempo, preservandoli dal calore, dall’umidità e
da eventuali attacchi da parte di eventuali insetti xilofagi o altro genere. “Le nanotecnologie
composte da nanoparticelle possono essere risolutive nell’evitare le criticità
dei metodi e materiali finora
applicati”, dichiarano gli esperti del GruppoArte16 Franco Fazzio e
Giovanni Taormina. “Per la prima volta
– aggiunge l’assessore dei Beni Culturali della Regione Siciliana, Sebastiano
Tusa – le nanotecnologie verranno
applicate per l’ottimizzazione e la conservazione di un relitto in esposizione
museale recuperato in fondali marini e depurato da tutti i depositi che la
permanenza in acqua salmastra ha apportato alle assi di legno che compongono l’intera
struttura navale”.
“Sono molto soddisfatta degli obiettivi
raggiunti – ha dichiarato l’amministratore della 4ward360, Sabrina Zuccalà
– grazie agli incontri tenuti in diverse
occasioni, da Palazzo Chigi per l’evento curato dallo storico Giovanni Taormina
per l’Annunciata, a Milano, Palermo, Torino e, di recente, a Roma presso la
Cancelleria Apostolica Vaticana della Santa sede, dove abbiamo avuto la
possibilità di discutere sull’influenza positiva che le nanotecnologie
applicate ai manufatti lignei possono apportare ai reperti di pregio,
preservando e rendendo stabili nel tempo queste opere realizzate con materiali idroscopici,
soggette alle variazioni termiche stagionali, come il legno, divenendo di fatto
esperti ed esclusivisti nel settore”.
Il
prodotto che sarà applicato per i test è stato elaborato, appositamente, dai
laboratori 4ward360 ascoltando le esperienze degli esperti nel settore della
conservazione ed è stato denominato wdLeg50. Si tratta di un innovativo
trattamento nanotecnologico che andrà a creare una protezione invisibile sulle
superfici dello scafo di legno. Grazie alle sue proprietà idro e olio
repellenti, è in grado di fare da schermo protettivo contro eventuali condense
derivanti da cambiamenti climatici ed eventuali contaminanti esterni di fatto impedendo
a questi di attaccare la fibra di cellulosa. WdLeg50 non modifica la
traspirabilità della superficie trattata ed è in grado di prevenire i problemi
legati all’insorgenza di eventuali parassiti come muschi, funghi o altro genere
di parassita prevenendo la decomposizione del legno. Le applicazioni che si
andranno a praticare non modificheranno in alcun modo l’aspetto visibile del
legno, inoltre, wdLeg50 è resistente alle alte temperature e stabile ai raggi
UV.
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