CATANIA
UCSI di Catania – Seminario di studio: Cittadinanza e Costituzione
di Redazione
 Inserito
in seconda edizione della Biennale
della Cittadinanza, promossa dall’Università di Catania, il seminario di studio
sul tema: “I 70 anni della Costituzione Italiana e l’insegnamento dell’Educazione
Civica” ha avuto notevole successo. Promosso dall’UCSI di Catania con l’intento
di sensibilizzare gli operatori dell’informazione sui temi dell’Educazione, ai
quali l’UNESCO ha dedicato la giornata mondiale il 24 gennaio, il seminario di
studi ha sviluppato in due sessioni i temi riguardanti l’Educazione civica e
all’Educazione alla salute. Due finestre sono state aperte all’osservazione
attenta dei giornalisti in risposta alle emergenze educative e alla
salvaguardia e prevenzione della salute.
La
prima sessione è stata coordinata dal preside Giuseppe Adernò, presidente UCSI
di Catania, e, dopo il saluto introduttivo dell’assessore all’Istruzione del
Comune di Catania, Barbara Mirabella, sono state presentate le notazioni
storiche della nascita dell’Educazione Civica in occasione del 36° convegno nazionale dell’UCIIM presso
il Castello Ursino di Catania. Come ha ricordato la prof.ssa Maria Antonietto
Altomonte, presidente dell’UCIIM di Catania, sono trascorsi 60 anni dal decreto
585 che, a firma di Aldo Moro, ministro dell’Istruzione, introdusse l’insegnamento
dell’Educazione Civica nella scuola italiana e gli eventi successivi l’hanno
resa “disciplina cenerentola” e, poi, con il nome di “Cittadinanza e
Costituzione” è diventata trasversale a tutte le discipline, realizzata
mediante progetti e iniziative occasionali, ma senza organicità e sistematicità
didattica.
Adesso,
si sono mobilitate le associazioni, i partiti politici, l’ANCI e i Comuni d’Italia,
attraverso la raccolta di firme per presentare una proposta di legge che
introduca l’Educazione Civica come materia di studio in maniera sistematica e
organica con programmi specifici e valutazione finale, per tutte le scuole di ogni
ordine e grado. La presenza di 16.000 docenti di discipline giuridiche ed
economiche nelle scuole dovrebbe essere una garanzia che possano arrivare a
tutti gli studenti le necessarie conoscenze sulla Costituzione, sui Diritti e
sui doveri del cittadino per un corretto vivere civile a vantaggio dell’intera
società.
Purtroppo,
come ha dichiarato l’avv. Rita Mammino, docente di diritto al Liceo di Savona,
6.000 docenti della classe A056 sono utilizzati per supplenze e nel sostegno
dei disabili, anche senza titolo, e non per l’esercizio dell’insegnamento del
diritto di cui possiedono l’abilitazione. Tale emergenza e anomalia scolastica
è stata evidenziata dal prof. Ezio Sina, presidente nazionale dell’APIDGE (Associazione
dei Docenti di discipline giuridiche ed economiche), ribadendo la valenza
educativa di tale insegnamento e constatando che, come risulta da attente
indagini, oltre il 50% degli studenti presenta un analfabetismo costituzionale.
Sono intervenuti anche il prof. Rosario Mangiameli, docente di Storia
contemporanea presso la Facoltà di Scienze politiche, e il dirigente Santo
Molino dell’ANDIS (Associazione dei Dirigenti scolastici) che hanno evidenziato
l’importanza della storia che oggi presenta una società diversa da quella
disegnata della Costituzione e il principio dell’autonomia scolastica che
consente alle scuole di operare le scelte adeguate in risposta ai bisogni del
territorio.
La
seconda sessione su “I diritti negati e il diritto alla salute” è stata
coordinata dalla prof.ssa Rita Calderone, presidente dell’Associazione “Labirinto
a colori”. Sono intervenuti il dott. Pippo Arcidiacono, assessore alla Salute
del Comune di Catania, il dott. Giuseppe Greco, presidente regionale di
Cittadinanza attiva, il neo direttore generale ASP, dott. Maurizio Lanza, con
una ricca esperienza per la difesa dei diritti del malato e l’operato dei
sanitari. La cultura della prevenzione, che dovrebbe consentire di adoperare al
meglio le risorse economiche disponibili, si coniuga con una corretta
informazione che passa attraverso la Rete Civica della Salute e, come ha
testimoniato il presidente dei Comitato Consultivi, dott Angelo Murgo, sono
preziose le indicazioni delle “pillole della salute” che informano e guidano i
cittadini.
Il
prof. Jose Soto Parra, responsabile del settore oncologia dell’ASL, ha
arricchito il dibattito con il contributo del confronto con altri modelli
esteri di organizzazioni e servizi sanitari di prevenzione. Sono intervenuti,
apportando la testimonianza di esperienze e progetti di volontariato e di
servizio, la dott.ssa Ornella Fazio, vicepresidente CAD Catania area
metropolitana, la dott.ssa Barbara Rotundi, direttore ODA del Presidio Fratelli
Pecorino Paternò, il dott. Maurizio Vaccarella, coordinatore della Rete per
associazioni, prof.ssa Maria Antonietta Baiamonte, presidente UCIM sezione di
Catania, e la dott.ssa Rita Passafiume, presidente GRISE. Tante le proposte e
le possibilità di attuare sinergie per la difesa e tutela della salute il cui
vero protagonista è il cittadino “persona” di ogni età. La scuola nel suo nome
porta evidenzia la “C” della cultura, della comunità e della cittadinanza,
valori significativi che se vengono a mancare rendono la scuola senza “C” e,
quindi, “suola”, così da essere calpestata e declassata.
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