EVENTI NELLE PROVINCIE SICILIANE
UCSI Sicilia – I Giornalisti di Sicilia hanno ricordato il loro Patrono San Francesco di Sales
di Anna Sidoti
 Sono
stati sette gli appuntamenti in Sicilia dedicati a San Francesco di Sales
patrono dei giornalisti, l’UCSI ha realizzato eventi a Siracusa, Catania,
Acireale, Patti, Noto e Trapani, i lavori si sono conclusi a Floridia con un
incontro, che ha coinvolto la comunità parrocchiale della Chiesa Madre di
Floridia. Gli appuntamenti sono stati promossi dall’UCSI Sicilia e dalle
sezioni provinciali e diocesane in collaborazione con gli Uffici per le
Comunicazioni sociali delle Arcidiocesi di Siracusa, Catania e le Diocesi di
Trapani, Noto, Acireale e Patti, in sinergia con l’Assostampa di Siracusa e i
settimanali diocesani di Siracusa, Noto e Acireale. A Siracusa, i giornalisti
hanno celebrato la festa con una messa, presieduta da mons. Sebastiano Amenta, vicario
generale dell’Arcidiocesi di Siracusa, e concelebrata da don Giorgio Zucchelli,
già presidente nazionale della FISC e presidente dell’USPI. L’appuntamento è
servito a inaugurare una via cittadina dedicata a mons. Alfio Inserra,
fondatore dell’UCSI di Siracusa, vice presidente nazionale della FISC,
componente del CDA di Avvenire e direttore del settimanale “Cammino”.L’evento
si è svolto alla presenza del presidente provinciale UCSI, Salvatore Di Salvo,
del direttore del settimanale “Cammino”, del consulente ecclesiastico UCSI Siracusa,
del delegato regionale FISC Sicilia, don Giuseppe Lombardo, dell’ex presidente
nazionale della FISC, don Giorgio Zucchelli, del segretario provinciale dell’Assostampa,
Prospero Dente, del consigliere nazionale della FISC, Giuseppe Malandrino, del
sindaco di Siracusa, Francesco Italia, del sindaco di Francofonte, Daniele
Lentini, dei parroci della chiesa SS. Salvatore, don Luigi Gorciullo, dei
nipoti, e delle autorità civili e religiose della provincia. “Lo ricordo con profonda stima e gratitudine
– ha detto l’ex presidente della FISC, Giorgio Zucchelli, al termine della
celebrazione eucaristica – per le sue
doti umane e professionali”. Alla cerimonia, sono intervenuti anche l’ex sindaco
di Montagnareale, Anna Sidoti, e il presidente dell’UCSI Sicilia, Domenico
Interdonato (nella foto), il quale ha ringraziato il sindaco Italia: “dedicare una via a mons. Inserra, signor sindaco è stato un atto di
grande sensibilità apprezzato da tutti.
Grazie alla sua geniale intuizione di istituire i seminari estivi, molti di noi
hanno potuto conoscere e apprezzare la Sicilia. Ritengo – ha concluso – di potere
interpretare i sentimenti di gratitudine di tutti gli appartenenti alla FISC
che hanno avuto in Padre Inserra un
punto di riferimento”. Ad Acireale, nella Chiesa Sacro Cuore di Acireale,
si è svolto un incontro organizzato dall’Ufficio Comunicazioni sociali, diretto
da don Arturo Grasso e dall’Unione Cattolica Stampa Italiana, sul tema della 53
Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali.C’è
stato l’intervento del vescovo di Acireale e vice presidente della CEI, monsignor
Antonino Raspanti, e del direttore del quotidiano “La Sicilia”, Antonello
Piraneo, moderato dal consigliere nazionale dell’UCSI, Gaetano Rizzo. “Costituire solamente una community virtuale
non crea il senso di appartenenza ad
una comunità – ha detto il vescovo Raspanti – nelle grandi città anglo-americane, per esempio, c’è la voglia di fare
community, ovvero di conoscersi dal vivo, mettere insieme le proprie difficoltà, i propri bisogni, le proprie
aspirazioni. E, soprattutto nelle metropoli, si cerca di riappropriarsi del proprio quartiere e portare avanti da
una parte le esigenze dello stesso verso istanze superiori, dall’altra
sviluppare all’interno di quel territorio tutte le potenzialità che lì si possono esprimere. Il rischio che
si corre con la community digitale è che diventi solo un luogo dove sfogarsi, dove ci si può
mascherare, un luogo di diffusione delle fake news. Se, però, ci si aggancia
fortemente alla realtà territoriale molti di questi rischi potrebbero essere
superati. Paradossalmente, la
semplice community digitale finisce con l’allontanare: sembra creata per farti
sentire vicino al mondo intero, ma non è così”.
A
Catania, nella Chiesa di Sant’Agata La Vetere, si è svolto invece un incontro
sul tema: “La festa di Sant’Agata come la vorrei – Tradizione e innovazioni
social”. Relatori: don Paolo Buttiglieri, consulente ecclesiastico UCSI
Sicilia, Francesco Carbonaro, presidente del Comitato dei Festeggiamenti
Agatini, Fabio Adernò, avvocato Tribunale Apostolico della Rota Romana,
Giuseppe Claudio Carbonaro, presidente Amici del Rosario, Adelaide Barbagallo,
giornalista, Rossella Jannello, giornalista e vice presidente regionale UCSI.
Ha coordinato i lavori Giuseppe Adernò, presidente sezione UCSI Catania. A
Patti, la sezione diocesana, presieduta da Domenico Pantaleo, ha organizzato la
celebrazione della messa, presieduta dal vescovo Guglielmo Giombanco. “Dio dialoga con gli uomini e la Parola si è
fatta carne per intraprendere una relazione con gli uomini. Fissare lo sguardo su Gesù – ha detto il vescovo – significa decidere l’orientamento della propria vita, fondandola sui veri valori. San
Francesco di Sales comprese pienamente
il segreto di una comunicazione educativa, vissuta con la tensione all’unità.
Il suo messaggio è di estrema
attualità, in un tempo in cui ci sono false notizie, in un tempo in cui le notizie creano distanze e barriere tra le
comunità e tra le persone. Occorre essere costruttori di unità nella verità,
liberi dai compromessi, per annunciare ciò che è giusto e promuove l’uomo, in
una storia che si evolve non solo
attraverso eventi raccontati, ma anche attraverso idee che concorrano al bene di tutti”. A Noto, c’è
stato un incontro a cui hanno partecipato il vescovo Antonio Staglianò e don
Fortunato Di Noto, vice direttore dell’Ufficio Comunicazione, fondatore e
presidente di Meter, e vicario episcopale per le ‘fragilità’.L’incontro
si è aperto con i saluti del direttore dell’ufficio comunicazioni Alessandro
Paolino ed è stato moderato dal consigliere nazionale FISC, Giuseppe
Malandrino. Un incontro-confronto sulla velocità con cui girano le notizie e
sulla difficoltà nel riuscire a raccontare il giusto. Non inteso come “corretto”
(quello dovrebbe essere scontato), ma come “bastevole” ovvero quello che basta
a raccontare la notizia. Non bisogna andare oltre, non bisognerebbe aggiungere
cose che non servono. Andrebbe aggiunta una spiegazione, secondo don Fortunato.
“Non raccontateci soltanto gli eventi
– ha detto il fondatore di Meter –, ma spiegateci perché amare ancora l’uomo.
Non raccontate soltanto dei fatti, magari senza conoscere le persone, le loro
storie, le passioni, i fallimenti e le conquiste.
Spiegateci chi siamo e dove andiamo. Siate gli amici dei bambini, dei deboli,
degli scartati del mondo, dei poveri,
dei senza voce, dei neonati abusati e dei dimenticati. Spiegate il dolore e la sofferenza: la comunicazione ha
il potere, un grande potere, di formare o disorientare le coscienze, i percorsi di una storia
liberante”.
|