Giorni
fa mi recai al Centro Diurno “Camelot”, presso la cittadella della salute “Lorenzo
Mandalari”, e, una volta entrata nel salone dei cavalieri, udì le voci di un
coro che intonava un pezzo musicale del cantautore italiano, Francesco De
Gregori, dal titolo Agnello di Dio.
C’erano
Giovanni Pio, alla chitarra, e Domingo, alla voce solista, e un coro formato da:
Ignazio, Enrico, Bruno, Lillo, Francesco, Matilde, Massimiliano e Francesco.
Si
trattava delle prove teatrali seguite dal maestro del coro e musicoterapeuta,
Daniele Retto.
Egli
è un giovane di 32 anni, che studia Musicoterapia
e Psicologia, ed è diplomato in
composizione musicale presso il CET, di Mogol, università della musica,
riconosciuta in tutta l’Europa e riconosciuta in tutto il mondo.
Il
suo mestiere è quello di scrivere musica leggera; quella che ascoltiamo alla
radio, per intenderci.
È
approdato a “Camelot” per caso; infatti, Daniele aveva deciso di trascorrere
tre mesi a Messina, della quale è originario, per poi recarsi in Africa dove ha
creato, insieme a Tarryn Tomlinson, una fondazione che si occupa di bambini
abbandonati per strada e che si chiama “Bambini Dream” (Bambini Sognate).
Ha
conosciuto il dott. Matteo Allone, responsabile del Centro Diurno, perché aveva
un’amica in comune, che, quando ha saputo che doveva svolgere il tirocinio, gli
propose di eseguirlo presso il centro “Camelot”.
È,
ormai, da due settimane che si svolge la Musicoterapia,
affiancata a tutti i gruppi del centro nelle loro varie attività, seguito dalla
dott. Graziella Mavilia (tecnico della riabilitazione psichiatrica), che, già
da circa un ventennio, esplorava la tecnica applicandola al movimento creativo
presso lo stesso centro.
Gli
strumenti utilizzati hanno tutti origini e natura diverse, ma nella Musicoterapia si prediligono gli
strumenti ORFF (percussioni di vario tipo e qualche strumento melodico), che
prendono il nome dal compositore Carl Orff.
La
Musicoterapia è la più antica forma
di comunicazione non verbale.
Alla
domanda “cos’è per lei la musica?” risponde
dicendo “la musica è vita, ogni mio
ricordo è legato ad una composizione musicale, ad un suono, o ad un rumore (…)
Noi per parlare, in questo momento, stiamo producendo dei suoni e tutto è
musica! – così, prosegue – ho sperimentato
la magia della musica su di me. Da ragazzo ero molto timido ed introverso; mi
ero rinchiuso in un piccolo mondo dove tutto sembrava tacere, mi ero solo
nascosto al riparo dalle mie paure. Grazie alla musica ho trovato la forza di
reagire e di comunicare, scoprendo e apprezzando la comunicazione non verbale.
Adesso, per raccontarmi parlo in musica, per me diventa più semplice e, per chi
ascolta, lo è di più. Capisco le grosse difficoltà che si hanno nella
comunicazione moderna dei giovani e sono sicuro che la musica ‘consapevolmente’,
ma, anche, ‘inconsapevolmente’, può aiutare”.
E
continua dichiarando che la Musicoterapia
è efficace per la riabilitazione; infatti, studi fatti sino ad oggi convalidano
quest’ipotesi.