CESV MESSINA
La donazione di sangue indispensabile per la salute della comunità
di Redazione
“Affollare gli ospedali per donare sangue in
occasione di una emergenza non solo non è d’aiuto, ma rischia addirittura di
essere dannoso. Le normative impongono, giustamente, una serie precisa di controlli e passaggi. Prima di poter donare,
bisogna essere stati dichiarati idonei. E anche il sangue donato dagli idonei deve essere ogni volta
controllato. Questo significa che solo la programmazione delle donazioni e il costante ripristino
delle scorte sono in grado di evitare gli sprechi, chiamiamoli così, e soprattutto di rappresentare un vero
ed efficace gesto di solidarietà verso chi soffre”. Per Franco Previte dell’Avis
di Messina, il sottinteso è che, chiamando a partecipare la cittadinanza, si
possono (“si devono”) evitare le ormai storiche emergenze estive.
Così,
la promozione, che si fa tutto l’anno, in alcuni periodi viene intensificata. “Dare testimonianza – sottolinea
Carmelina Micalizzi della Fratres di Letojanni – è per tutti noi una parte fondamentale del nostro impegno. Sarebbe molto utile se le istituzioni portassero
avanti una campagna di comunicazione
con messaggi e spot adeguatamente incisivi, veritieri, che mostrino cosa accade
quando c’è necessità di sangue e non se
ne trova, che sensibilizzino la popolazione a donare. Sarebbe un modo di dare senso allo sforzo dei
volontari. Il volontariato, nel campo della donazione di sangue, come d’altronde in tutti i settori, è un
modo per essere al fianco di chi ha più bisogno, dando risposte concrete a questi bisogni. Anche perché il
bisogno può colpire tutti. Noi volontari lo ricordiamo sempre. Comportiamoci, diciamo, come vorremmo che gli altri si
comportassero se noi stessi avessimo
bisogno”.
Ed
è proprio questo l’appello del “Cesv” Messina, per voce del suo presidente
Santi Mondello. “È opportuno sollevare le questioni che
interrogano la nostra coscienza, indipendentemente da casi contingenti, allarmi e circostanze speciali.
Il ‘lavoro’ del ‘Cesv’ è anche questo: far riflettere e animare la comunità del
territorio, affinché, giorno dopo giorno, il grande popolo del volontariato e
il suo straordinario impegno quotidiano possano essere conosciuti e,
soprattutto, possano crescere sempre
di più”. Alla ‘vigilia’ dell’arrivo dell’estate, “parlare in particolare di donazione di sangue è un dovere civico,
istituzionale”.
L’obiettivo
è, appunto, quello di arrivare all’estate con la giusta organizzazione e
programmazione. La responsabilità è tanta, ma grande è anche la solidarietà:
sono circa trenta associazioni di volontariato del Messinese che si occupano in
tutto il territorio di promozione della cultura della donazione e di raccolta
del sangue, attraverso l’azione costante svolta in sede, con le autoemoteche
che raggiungono anche i centri più piccoli e le attività di sensibilizzazione
dei più giovani realizzate soprattutto in collaborazione con le scuole.“Mi ha appena telefonato un ragazzo che
giusto ieri ha donato, per la prima volta”, racconta Marco Rocca dell’Avis
di Capo d’Orlando. “Mi ha dato il
contatto di un suo amico, anche lui vuole diventare donatore. Il passaparola è una delle nostre vie di comunicazione. E
funziona. Funziona molto anche l’attenzione
dei mass media. E, oggi, anche l’attività sui social media, che si sono
rivelati importantissimi per
diffondere il messaggio tra le nuove generazioni. Far crescere la cultura della
donazione di sangue è fondamentale, è
alla base di tutto”.
E
non c’è nulla di cui avere timore. Lo ricorda Maurizio Crisafulli dell’Avis di
Santa Teresa di Riva. “Anch’io avevo la
fobia degli aghi. Lo dico perché molti se ne vergognano, e, invece, è umano e
comprensibile. Ma è un timore che passa subito. Basti pensare che donare sangue
non solo significa aiutare gli altri,
significa anche aiutare se stessi. Essere donatore implica, infatti, essere
monitorato, costantemente. Una forma di medicina preventiva per se stessi, che
in molti casi è stata alla base di diagnosi
precoci e terapie efficaci”.
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