PATOLOGIE
Presentato il Manifesto in 10 punti: “Uscire dall’ombra della depressione”
di Redazione
 A
volte, insorge dopo un lutto o un trauma, altre volte accompagna sin dall’adolescenza:
la depressione colpisce in Italia circa 3,5 milioni di persone, ma solo una su
due riceve un trattamento corretto e tempestivo. Per chiedere di potenziare i
servizi sul territorio e migliorare l’accesso alle cure, è stato presentato,
presso la Camera dei Deputati, il Manifesto in 10 punti “Uscire dall’ombra
della depressione”, promosso da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla
salute della donna e di genere. Riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità come la prima causa di disabilità a livello globale, la depressione, nel
nostro Paese, ha un costo sociale dovuto a ore lavorative perse pari a 4
miliardi di euro l’anno e ogni paziente costa al Servizio Sanitario Nazionale
5.000 euro annui in diagnosi e cure. “In
Italia il 5,5% della popolazione soffre di depressione maggiore con una netta
prevalenza femminile – spiega Claudio
Mencacci, presidente Società Italiana Neuropsicofarmacologia (Sinpf – è importante riconoscerla nelle varie fasi
della vita dove si nota un crescendo,
dall’adolescenza (2%) all’età adulta (6,5%), fino al 13% negli over 65”.
Trascorre,
invece, spesso oltre un anno e mezzo tra la comparsa dei primi sintomi e la
decisione di rivolgersi a un medico, circa due anni prima di ricevere una
diagnosi corretta. Di qui, il manifesto presentato oggi: una vera e propria
call to action di pazienti e clinici. “Il
nostro obiettivo è aumentare la
consapevolezza della malattia presso la popolazione, per superare lo stigma
ancora così radicato e cercare di avvicinare i pazienti a diagnosi e cure
appropriate”, commenta Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda. “Mi auguro che il manifesto – commenta
Rossana Boldi, vice presidente Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati –
diventi la base per proposte concrete per definire un Piano Nazionale per la depressione, che metta al centro i pazienti e
le loro famiglie”. (Ansa)
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