MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Sì alla legge per il ritorno dell’Educazione Civica a scuola da settembre 2020
di Giuseppe Adernò
“Il
primo agosto del 2019 diventa ‘giornata storica’ per la scuola italiana”. L’ha
detto il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, subito
dopo l’approvazione del Ddl.n. 1264: “Finalmente
ritorna l’educazione civica come materia obbligatoria nelle scuole. Un
traguardo necessario per le giovani generazioni perché sono i valori indicati
nella Costituzione a tenere unito il nostro Paese. Grazie all’impegno della
Lega-Salvini Premier un’altra promessa è stata mantenuta”. “Il compito della scuola – ha aggiunto il
Ministro – è di educare alla cittadinanza
attiva, al rispetto delle regole, all’accoglienza
e all’inclusione, valori alla base di ogni democrazia. Torneremo a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la
partecipazione piena e consapevole
alla vita civica, culturale e sociale delle comunità. #dalleparoleaifatti”.
Nonostante le critiche, un nuovo tassello viene conseguito e si colma quel
vuoto educativo anche mediante l’insegnamento necessario e indispensabile alla
formazione culturale del cittadino, che aiuta “pulire il futuro dei giovani”.
Lo studio sistematico e la
valorizzazione dei principi della Costituzione e delle Istituzioni europee,
insieme alle tematiche relative alla sostenibilità ambientale, all’educazione
alimentare, alla promozione della salute e del benessere, come pure il rispetto
delle regole della convivenza civile, del galateo e del buon comportamento,
vengono apprese sui banchi di scuola e tutti gli alunni e in tutte le classi
dovrà essere sviluppato un percorso educativo didattico trasversale, che
investe i diversi ambiti disciplinari ed è guidato da un docente “coordinatore”.
Sono questi i contenuti della nuova legge che “introduce” l’insegnamento dell’educazione
civica, approvata in via definitiva dal Senato con 193 sì e 38 astenuti, dopo
il via libera di maggio da parte di Montecitorio, avvenuto anche quello senza
voti contrari.
Tra i temi della nuova legge, che si
apre alla cultura digitale, ai temi del bullismo e del cyberbullismo, con un’attenzione
particolare all’educazione alla legalità, al contrasto delle mafie e alla
tutela del patrimonio culturale. Spazio, inoltre, per l’educazione stradale,
considerato che proprio nell’età delle superiori ci si avvicina alla patente di
guida con le due e le quattro ruote. Sono previste almeno 33 ore annue e il
voto in pagella. Tra i temi di novità, figurano anche quelli ambientali, in
particolare l’inserimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, lo sviluppo
ecosostenibile e la tutela del patrimonio ambientale. Altra novità da segnalare
riguarda lo studio delle identità territoriali oltre che delle produzioni e
delle eccellenze agroalimentari.
L’insegnamento dell’educazione civica
sarà affidato ai docenti dell’area storico-geografica nelle scuole primarie e
secondarie di primo grado e ai docenti dell’area economico-giuridica nelle
scuole secondarie di secondo grado. Il Ministero provvederà alla formazione dei
docenti coordinatori e assegnerà dei premi alle esperienze migliori in materia
di Educazione civica per ogni ordine e grado di scuola mediante un “Albo”
nazionale le buone pratiche che la creatività didattica delle scuole mette in
atto. Il progetto del “Consiglio comunale dei Ragazzi”, che ha compiuto i sui
primi 25 anni di cammino, raccogliendo l’adesione di circa 600 CCR in tutte le
provincie d’Italia, costituisce una “buona pratica”, lodevole esempio di
Educazione civica applicata, capace di formare e responsabilizzare numerosi
studenti quali “cittadini attivi” della scuola “piccola città”. Sarà compito
del coordinatore favorire nella scuola anche l’attivazione del Consiglio
Comunale dei Ragazzi, esercizio e “compito di realtà” per un apprendimento
efficace delle nozioni dell’Educazione Civica e della cultura europea.
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