MESSAGGIO DI FEDE
Morire per Gesù
di Paola Saladino
Quasi giornalmente, i mass-media c’informano di cristiani uccisi per la
loro fede, in Africa, in Medio Oriente ed in Asia. È una cronaca ricca di
immagini truculente, che impressionano anche noi, ormai, abituati a vedere la
morte, quella degli altri, in diretta. Uomini, donne e bambini inermi, uccisi
nelle chiese, nelle case, per strada, vittime sacrificali sull’altare dell’odio.
Si arriva, addirittura, com’è successo in Pakistan, ad arrestare una bambina
down accusandola di blasfemia. I cristiani in Iraq, in Somalia, in Sudan, in
Nigeria, in Kenia, in Pakistan, etc., incalzati da nemici senza pietà, sono
costretti a lasciare tutto ed a fuggire, andando incontro ad un futuro pieno di
incognite.
A noi occidentali, lontani da essi, non solo geograficamente, ma anche
spiritualmente, tali avvenimenti sembrano non riguardarci, poiché pensiamo che
non abbiamo niente in comune con questi poveracci nei cui occhi si legge il
terrore.
Eppure, essi si fanno ammazzare per Gesù Cristo, avendo il coraggio di
non rinnegare la loro fede in quello stesso Dio in cui noi diciamo di credere.
Allora, dovremmo gridare al mondo tutto il nostro orrore, la nostra
indignazione per queste stragi immotivate; dovremmo mobilitare l’opinione pubblica
e la diplomazia internazionale, perché queste mattanze cessino. Ma, a parte la
voce del Papa che si leva forte, come nel recente viaggio in Libano, per
invitare alla convivenza pacifica tra le varie religioni, tutto scivola via
nell’indifferenza generale ed in un assordante silenzio.
Ad un’analisi superficiale questo sangue innocente, versato per Gesù,
che interpella le nostre coscienze, probabilmente, servirà a scuoterci dalla
nostra indifferenza ed irrigare la nostra aridità, gettando nelle nostre anime
semi di fede, perché, come diceva Tertulliano, il sangue dei martiri è seme.
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