L’ABROGAZIONE PARZIALE DELLA LEGGE 31 OTTOBRE 1965 N° 1261
SEMPLICI CITTADINI CONTRO I PRIVILEGI DELLA “CASTA”
di Giovanni Tomasello
La raccolta di firme partita in
sordina, a livello nazionale, per l’abrogazione parziale della legge 31 ottobre
1965 n° 1261, sulla determinazione delle indennità spettanti ai membri del Parlamento
e che aveva, già, raggiunto la soglia (la metà) delle firme necessarie per
indire il referendum (500.000), purtroppo, ha subito una battuta d’arresto.
Lo comunica il consigliere del
III quartiere, Santi Interdonato, che, per primo, a Messina, come membro di un’istituzione
politica senza che l’iniziativa abbia un colore politico, riferisce essere frutto
della reazione di comuni cittadini giovani e meno giovani, precari e
pensionati, occupati e disoccupati, lavoratori e studenti, tutti uniti nel Comitato del Sole.
La raccolta firme punta ad
ottenere, ricominciando dal mese di ottobre prossimo, il taglio di 12mila euro allo
stipendio dei parlamentari, per avere, così, un risparmio di ben 136 milioni di
euro all’anno, e, nello specifico, intende abrogare: spese di segreteria e
rappresentanza; diaria (rimborso spese soggiorno a Roma); cumuli d’indennità
per partecipazione a commissioni giudicatrici di concorso, missioni,
commissioni di studio e d’inchiesta. E poi, quando si va in aspettativa: gli
aumenti per i periodi di stipendio; avanzamento di carriera; trattamento di
quiescenza; trattamento di previdenza; assistenza sanitaria; assicurazione
previdenziale. E, infine, abrogazione dell’indennità mensile esente da ogni
tributo e l’indennità mensile non sequestrabile o pignorabile.
Come si vede una battaglia di
civiltà, visto il periodo di profonda crisi economica dove a pagare sono,
sempre, i semplici cittadini.
I motivi di quest’improvvisa
interruzione della petizione popolare, che, solo a Messina, in poche settimane
aveva raggiunto la soglia di più di 1500 firme, ce li spiega lo stesso
consigliere, che si è speso, instancabilmente, in questi giorni, andando, anche,
a Catania per recuperare altri fogli firma e coinvolgendo altri consiglieri
circoscrizionali e comunali per ampliare il lavoro: “la scelta interruttiva del ‘Comitato del Sole’ è legata, soprattutto, ad un aspetto di natura procedurale sancito
dall’articolo 31 della legge 25 Maggio 1970, n° 352”, normativa di
riferimento in materia di referendum e d’iniziativa legislativa popolare, in
cui è disposto, testualmente, che “non
può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza
di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei
comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”. “Poiché, il corrente anno – evidenzia
Interdonato nella nota stampa –corrisponde
proprio a quello anteriore alla scadenza elettorale prevista per il 2013, ne
scaturisce che, se si fosse arrivati al raggiungimento delle 500.000 firme, si
sarebbe, probabilmente, incappati in una dichiarazione d’invalidità a causa di
un vizio nell’errata applicazione della procedura prevista”.
“Nei fatti significa – continua il consigliere di quartiere – che ad ottobre la raccolta firme dovrà
ricominciare daccapo e sarà necessaria la concreta partecipazione, anche, di
coloro che avevano, già, firmato. Il ‘Comitato del Sole’ rimane impegnato in una vera e propria
impresa, se consideriamo che si tratta di semplici cittadini non legati a
strutture partitiche, che, con grande sacrificio, hanno impiegato il loro tempo
in una difficile azione di coinvolgimento a livello nazionale”.
Plaudiamo alla decisione del
consigliere Interdonato di collaborare, fattivamente, per una nobile causa che ‘arrecherebbe’
beneficio alla popolazione e alla società civile e diamo appuntamento, così, ad
ottobre (con il mio e con l’aiuto di quei cittadini di buona volontà) per
raggiungere l’obiettivo delle 500.000 firme per un referendum che a questo
punto si potrà svolgere nel 2014.
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