TRADIZIONI MARINARE
Il Palio, le Paciote e i Marinai
di Domenico Interdonato
I Palii di barche erano, un tempo, gli unici momenti di svago e di
divertimento lungo i Villaggi della Riviera messinese. Così, tutti insieme, durante
le feste religiose, si organizzavano gare di barche tra le Contrade marinare
che, durante queste manifestazioni, mettevano in luce la rivalità esistente tra
i Villaggi. Tutte le gare si effettuavano con le usuali barche da pesca, che differivano
tra di loro a seconda dell’appartenenza rivierasca. Oggi, riprendendo l’antica
tradizione, si sono riproposti i Palii
con le stesse tradizioni e rivalità di sempre. Era uso conquistarsi il posto di
gara con il Lancio dell’Arpione, che
avveniva sulla spiaggia prima della partenza. Questa era la prima fase, dove si
dimostravano le capacità dei lanciatori che, quasi sempre, erano i “lanzaturi”
delle feluche della caccia al Pesce Spada; con un lancio preciso guadagnavano
il posto migliore per la gara, per sfruttare meglio le correnti del momento. Un ignoto poeta del XVII sec.
così descrive le Regate che si tennero a Messina nel 1665: “Ben escono le feluche dentro al mare Piene di genti e ii vogatori famosi. Havendo diligenza a navigare Sovra i monti dell’onde, alti e spumosi; si vedean le sue vele allor volare per essere di ciò vittoriosi. E giungendo le prime in tal tenzone Havran d’un pallio aurato il guiderdone”.
Probabilmente, in queste rime
riportate da Rocco Sisci, nel Volume Barche,
Padroni e Marinai, è descritta la Regata più famosa della Riviera: il Palio di Mezzagosto che si correva
durante i festeggiamenti della Vara
del 15 agosto, a Messina. La Gara si disputava da Contemplazione al Porto di Messina, dove l’arrivo
era fissato all’altezza dell’attuale Municipio. Questo palio, estintosi negli
anni Cinquanta del secolo scorso, era tra i più difficili della Riviera. A
differenza del Palio di Siena, dove a
correre sono i cavalli, qui a Messina le protagoniste assolute sono le barche “paciote”
a otto remi, governate da equipaggi sceltissimi e ben allenati.
La barca “paciota” è una barca
nata per la velocità; durante le regate, infatti, le “paciote” volano sull’acqua,
spinte da quattro, sei o otto remi, manovrate da atleti forti e avvezzi alle fatiche
della voga. Alle gare partecipavano, come
oggi, equipaggi animati da grande spirito agonistico e decisi a portarsi a casa
l’ambito “stendardo” messo appunto “in Palio”. Foto di Davide Lupica
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