Emanuele è un bambino di
10 anni, che frequenta la prima media alla “Junior International”, una scuola
di Roma, è primogenito di 4 figli e quest’estate è venuto in visita nella
nostra città a trovare alcuni amici. Il padre di Emanuele, l’ing. Pietro Cum, è
un carissimo amico di Biagio e la storia che Emanuele vuol farvi conoscere ha a
che fare con una bellissima giornata, da lui vissuta, su una barca da pesca, in
compagnia di Biagio, di suo padre, dott. Armando Russo, nostro direttore
responsabile del giornale FiloDirettonews, e dell’ing. Cum, papà del piccolo.
Il ragazzo, che era alla sua
prima esperienza di pesca, ne ha raccontato la storia in un tema in classe, al
suo ritorno dalle vacanze, dal titolo Il
mio giorno più bello.. d’estate.
Entusiasta ce ne ha
inviato copia e noi ve la presentiamo.
“Sono andato a fare una visita ad un amico di mio padre, che
si chiama Biagio. Ho deciso di farlo per un motivo ben preciso: andare per la prima
volta, nella mia vita, a pescare in barca. Così, sono andato a pescare insieme
a mio padre, a Biagio e suo padre, Armando.
Questa
barca era di forma rettangolare, tranne la prua che era semicircolare, e siamo
andati a pescare sullo Stretto di Messina.
Prima
di mettere la barca in mare, Armando ha preso un lungo galleggiante, di forma
ovale, e lo ha posto sotto la prua, per meglio farla scivolare in acqua.
Dopo
abbiamo preparato alcune cose che ci sarebbero servite per pescare: un secchio
con quattro canne da pesca, il piombo, gli ami e una scatoletta piena di
gamberetti, che erano le esche per i pesci.
Finalmente,
dopo cinque minuti di preparazione, siamo saliti sulla barca e Armando ha
deciso di andare circa trenta metri a largo, dove lui sapeva che avremmo
trovato scazzupole e ope.
Prima
ci siamo fermati a una boa, ma, subito dopo, siamo ripartiti per andare un po’
più a largo a calare l’ancora.
Per
mettere il piombo, gli ami e le esche ci sono voluti solo cinque minuti.
Io
non vedevo l’ora di iniziare, era tanta la mia felicità, e, infatti, l’impazienza
nasceva da quello. E, così, dopo solo pochi minuti ho calato la mia lenza in
acqua e, qualche secondo dopo (non per modo di dire), mi ritrovavo con un pesce
che aveva abboccato, così, ho tirato la lenza e ho visto che era una scazzupola.
Ho
rimesso i gamberetti negli ami e ho aspettato, perché Armando aveva cambiato
subito posto per pescare.
Abbiamo
pescato ope, scazzupole, una tracina, quattro grossi saraghi e altri pesci,
ancora.
Dopo
due ore di pesca avevamo, già, due chili di pesce e dopo tre ore siamo tornati
a riva con.. oltre 2 chili e mezzo di pesce!
È stata la prima volta che
sono andato a pescare e mi sono divertito moltissimo. Questo è stato il giorno
più bello dell’estate”.