Affacciarsi sullo Stretto
di Messina per ammirarne il mare, in un panorama unico al mondo, e la costa
calabra, quasi, come a volerla toccare con un dito, nelle belle giornate
soleggiate d’autunno. Ad abbellirne la vista barche di pescatori, in un mare
azzurro e pulito, attraversato da correnti, che ne percorrono il tratto accarezzando
la superficie marina.
È grande l’emozione che
lascia senza fiato, per la bellezza, e chiunque goda di questa spettacolare
visione, tale da inebriare i pensieri, ne rimane estasiato per quel senso di
misteriosa energia che lo stesso emana.
Lo Stretto è tutto questo
e, ancora di più, grazie, anche, ad un vissuto storico, ricco di miti, leggende e.. vicissitudini.
In un tratto di mare della
riserva naturale di Capo Peloro che va, appunto, tra il Capo, sino ad
estendersi fino alla località di Sant’Agata, la costa assume un aspetto,
davvero, particolare grazie alla formazione naturale del caratteristico Beach Rock, meglio conosciuto come la Roccia dello Stretto.
Trattasi di un biotopo costiero
(“banchina rocciosa”) di notevole interesse, costituito da un complesso
biocenotico (agglomerato di un ecosistema) che, per la sua, particolare,
origine e struttura, assume vere e proprie caratteristiche di roccia.
La sua conformazione lo
rende “unico” nel Mar Mediterraneo e, in esso, si evidenziano varie specie di
molluschi, conchiglie e crostacei di varie dimensioni, alghe e piante marine
dalle varie forme che, con un pasticcio di colori dagli effetti cromatici
meravigliosi, lo rende gradevole alla vista di chi l’osserva.