PRODOTTI ITTICI
Le meduse, presto sulla tavola degli italiani
di Redazione
 Le
meduse potranno essere presto consumate come un qualsiasi prodotto ittico anche
in Italia. Ricche di sali, proteine e collagene, assai poco caloriche, da
secoli vengono cucinate in Asia, in particolare in Cina, ma non in Italia dove
sono necessari determinati controlli dei processi di conservazione e di pesca. È
proprio per superare questi due ostacoli che sta partendo uno studio della
Federcoopesca-Confcooperative con il Centro Italiano Ricerche e Studi per la
Pesca (Cirspe), per mettere a punto una sorta di brevetto per poter ‘trattare’
in tutta sicurezza la medusa, disidratandola e renderla commestibile.
La
ricerca s’incentrerà sulla medusa ‘Polmone di mare’ (Rhizostoma pulmo) non particolarmente urticante, diffusa in
particolare lungo tutta la costa adriatica e ionica, con dimensioni che possono
raggiungere i 50-60 cm di diametro e i 10 kg di peso. Top secret i dettagli
della ricerca, ma due cose giocano a favore per far sì che la medusa possa
approdare presto nel piatto: la disponibilità di 2 italiani su 3 a mangiare
alimenti nuovi dai sapori diversi, secondo un’indagine dell’associazione, e l’aumento
costante della presenza di questi animali nei mari italiani. Secondo ‘Occhio
alla medusa’, l’app scaricabile da smartphone che mappa la loro presenza lungo
le coste, in 6 anni sono passate da 300 a 3.000 e secondo i pescatori quest’anno
se ne stanno registrando il 10% in più rispetto allo scorso anno.
Una
presenza dovuta alle correnti estive che le spingono verso le coste italiane
dove l’acqua calda ne favorisce l’accrescimento. Non hanno troppi predatori se
non le tartarughe, che spesso mangiano buste di plastica scambiandole per
meduse; sono ottime cacciatrici di alici e gamberetti, due specie che
scarseggiano quando le meduse abbondano. Costituiscono un problema anche per i
pescatori perché ostruiscono le maglie delle reti da pesca, impedendo la
cattura del pesce e rendendole pesanti al punto da determinarne la rottura.
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