KAFON STREET
La civiltà apre la strada
di Carlo Peditto
Perché cambiare strada? Perché
tornare indietro? Perché denunciare un diritto? Lo chiede, a voce ferma, chi
nella disabilità in carrozzina resta ostaggio dell’inciviltà nel cuore del
centro cittadino. E qui, quotidianamente, le barriere architettoniche mentali
di alcuni messinesi scandiscono i lunghi tempi di attesa come quelli di Nicola
Consolo, disabile pensionato che si è trovato sotto il sole all’angolo di via
Citarella, di fronte al Bar “San Martino”, la discesa sbarrata da un’autovettura
messa di traverso davanti allo scivolo del marciapiede… Lui che ha combattuto
per la messa in opera degli scivoli pedonali lungo il viale san Martino, ora si
chiede se forse serve educare prima
di costruire; lui che senza pensarci
un attimo non ha voluto cambiare strada… Allertati i vigili urbani dagli
ausiliari del traffico per dire basta a questa vergogna d’inciviltà. Non uno
sguardo, non un cenno di scuse, non un senso di rammaricato pentimento, all’arrivo
del trasgressore, ma solo un’arrogante rivendicazione del proprio senso di
civiltà presunto agli ausiliari del traffico e via di corsa per sfuggire alla
multa… Ma la civiltà non si misura solo
quando hai cura del prossimo e gli apri la strada?
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