MESSINA – MATERA 2-1
Una furtiva... lacrima
di Rosario Lo Faro
La vittoria è stata
sofferta e meritata, espressione di un gioco di buon livello in tutti i
reparti. Il pubblico, nonostante le critiche condizioni climatiche, ha
riscaldato gli animi dei calciatori, incitandoli dal primo minuto sino alla
fine dell’incontro. In tribuna abbiamo visto il presidente Stracuzzi soffrire
sotto la pioggia, racchiuso in un K-Way, con lo sguardo concentrato verso il
terreno di gioco. Abbiamo colto l’attimo dopo l’esultanza per la rete segnata
su rigore da Cocuzza. Un momento intriso di commozione, felice come tutti, gli
è sfuggita una lacrima. Questa è anche la forza della squadra, un organico
entusiasta dentro e fuori dal campo. Dopo il tuffo di testa al (34’s.t) di Letizia, che manca la rete
per un soffio e che, avrebbe potuto trascinare il Messina nella prima sconfitta
della stagione, i ragazzi di mister Di Napoli sfoderano una delle loro armi più
concrete, la “ripartenza”. Al (42’s.t)
Cocuzza lancia il pallone a Zanini che, in velocità si proietta in area di
rigore e viene steso a terra da un avversario, con conseguente espulsione. È
rigore, Cocuzza batte a rete, con estrema freddezza e porta il Messina alla
vittoria. Nonostante la stanchezza fisica, di una gara condotta per lungo tempo
in dieci uomini, dopo l’espulsione di Gustavo (41’p.t) – l’ennesima per i giallorossi – ed il Matera che, ha
dimostrato la voglia di espugnare il San Filippo, il Messina non si è perso
d’animo ed ha espresso in campo una gara giocata col cuore, col massimo impegno
ed attaccamento alla maglia. Questo, ha fatto la differenza. Parlare dei
singoli pare superfluo, tutti hanno ben giocato, contro un avversario di
spessore e ben messo in campo. Ma il Messina di oggi ha certamente un arma in
più, quello che mancava da tempo, lo “spogliatoio” ed una dirigenza con “carta
d’identità” messinese.
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