mercoledì 4 novembre 2015
ROMA
I Centri di Prossimità, quel luogo nuovo per contrastare la povertà
di Redazione
Mercoledì 4
novembre, presentata a Roma la Fondazione “Èbbene”,
Fondazione di Prossimità nata in Sicilia nel 2012 da alcune esperienze
eccellenti della cooperazione sociale che dopo 3 anni di sperimentazione si
diffonde in tutto il territorio nazionale. Presenti il sottosegretario Luigi
Bobba al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Edoardo Patriarca - deputato,
presidente del Centro Nazionale per il
Volontariato e dell’Istituto Italiano
della Donazione, a conferma dell’interesse
del Governo verso sperimentazioni che attraverso la coesione sociale
contrastano in maniera concreta povertà e disagio sociale. Il modello: Ebbene è una struttura snella che agisce in tutta
Italia attraverso i Centri e i Luoghi di Prossimità. I Centri di prossimità
sono sportelli aperti al pubblico dove operano professionisti e volontari
accogliendo i cittadini, interpretando i loro bisogni e offrendo risposte
grazie agli enti territorio che con il centro definiscono un rapporto di
partenariato. All’interno dei Centri si offre Assistenza al bisogno alimentare,
Formazione professionalizzante ed Inserimento Lavorativo, “Microcredito di
prossimità” a Famiglie e Imprese ed Assistenza al Credito, Tutela e Consulenza
Legale, Servizi Socio-Sanitari ed Abitativi, Consulenza Ambientale, Assistenza
Fiscale, Servizi di Turismo Sociale. I Luoghi di Prossimità sono iniziative di
sviluppo locale - sostenute dai promotori della Fondazione e dai Centri di
Prossimità “Èbbene” - che promuovono
nuove forme di partecipazione civica, sensibilizzano i cittadini e le famiglie
alle tematiche sociali. I numeri e l’identità:
oggi Ebbene opera in 10 regioni con 24 Centri di prossimità, oltre 20.000
persone collegate attraverso la Fidelity
Card vengono accompagnate in un percorso di inclusione sociale, 200 comuni
assisti, oltre 100 partner stabili sul territori. Chi si rivolge ai Centri riceve una Fidelity Card,
una scheda che permette non solo l’accesso ai servizi di ebbene ma che suggella
un patto e soprattutto “la presa in carico” del cittadino da parte del Centro. La logica: “Èbbene” nasce guardando a quel “welfare nuovo” che richiede
protagonismo ai cittadini per far fronte a un’incapacità istituzionale di
rispondere ai bisogni crescenti e diversificati delle persone più fragili. Quello
di “Èbbene” è soprattutto di un
sistema di Rete; la ricerca di partnership, di alleanze, di connessioni è nel
DNA di “Èbbene” e fa sé che si possa
configura come un “brand”, che si affianca a Enti, Istituzioni e organizzazioni
potenziando la loro capacità di intervenire su territorio. Con questo spirito
nascono le collaborazioni con oltre 200 comuni, con Cittadini Europei, con
Forum Sad, con l’Alleanza Contro la Povertà – rappresentata oggi da Francesco
Marsico di Caritas Italiana - cui “Èbbene”
fa Parte. “La Fondazione “Èbbene” – spiega
il presidente Edoardo Barbarossa – è lo
strumento per collegare e mettere a sistema le esperienze di prossimità
presenti su tutto il Territorio nazionale; i fondi stanziati per la lotta alla
povertà o a beneficio delle reti del Terzo Settore non saranno mai sufficienti
a colmare i bisogni che emergono nelle fasce più fragili della popolazione se
non costruiamo una reale sinergia tra persone organizzazioni e Istituzioni, una
sinergia che “Èbbene” interpreta e mette in capo sin dalla nascita”.
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