ACR MESSINA
Si entra nella fase della luna crescente
di Domenico Interdonato
L’ACR Messina
transita nella fase della luna crescente, un pareggio dopo la sconfitta di
Lecce, fa vedere il bicchiere mezzo pieno, è stata una gara quella con l’Akragas
molto intensa, anche perché gli agrigentini in questo campionato e soprattutto
fuori casa si stanno dimostrando coriacei e determinati. Lo sapevamo che non si
poteva vedere la gara perfetta, troppi gli assenti soprattutto a centrocampo, l’assenza
di Giorgione ha pesato tanto che sommata a quella di Baccolo, ha fatto scendere
di tanto il potere di interdizione e rilancio del gioco biancoscudato. In
difesa, questa volta, la squadra ha sofferto ed è andata in confusione, non era
mai successo prima, certo può capitare, soprattutto, quando manca il giusto
filtro a centrocampo, Parisi non si discute. In attacco, la scelta di fare
entrare prima Gustavo e poi Tavares poteva essere vincente, ma mister Di Napoli
ha ritardato l’ingresso in campo del portoghese e in molti hanno capito la
grande opportunità sprecata, era ormai troppo tardi. Alla fine è nato un nuovo
pareggio che ha contribuito a stoppare la fase ascendente dei peloritani. Attualmente
la posizione in classifica è ancora accettabile, certo tutto dipenderà dall’ultima
gara dell’anno che si svolgerà a Caserta, il prossimo lunedì 21 dicembre, in notturna
alle ore 20,00. In attacco, con Tavares, nei minuti finali la squadra stava
diventando concreta, perchè il portoghese a centro area è un grosso punto di
riferimento e smista palloni importanti, con il suo movimento costante nei
trenta metri centrali della metà campo avversaria, ha creato scompiglio e
spizzicato diversi palloni ai compagni di squadra. Con il rientro di Tavares e
Gustavo comincerà per i biancoscudati l’operazione risalita, che dovrà
necessariamente partire dalla stazione di Caserta. A proposito di campi
sportivi per gli allenamenti: si vocifera che al rientro dalle fatiche
natalizie si potrà lavorare al 24° Artiglieria, viste le condizioni penose del
glorioso Giovanni Celeste, è una possibilità in più per la squadra, ma il
campetto della Caserma non ha spogliatoi e per gli atleti sarà un bel disagio,
perchè si dovrà andare e tornare dal Celeste. Per l’impiantistica sportiva
serve dialogare, pianificare e serve pressare le istituzioni, per progettare e
realizzare tutto quello che non si fatto negli ultimi venti anni, a cominciare
dai campi di calcio in sintetico. Foto di Gabriele Stramandino
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