EDITORIA WEB
Stati Generali dell’editoria, ANSO: “Pluralità, autorevolezza e occupazione: il mondo digitale pronto a lavorare per un’informazione sempre più corretta”
di Redazione
 “Ben venga un percorso condiviso che mette al
centro il pluralismo dell’informazione tenendo in considerazione i nuovi
scenari introdotti dal digitale e gli assetti di mercato”. Il presidente di
ANSO, Associazione Nazionale Stampa Online, Marco Giovannelli, commenta, così,
il cammino indicato dal sottosegretario agli Stati Generali dell’editoria, Vito
Crimi, che sono stati aperti stamattina, 25 marzo, dal presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, a Roma. “ANSO è pronta a
fare la propria parte non solamente perché rappresenta il settore digitale cui
è stato riconosciuto un ruolo fondamentale”, ha proseguito Giovannelli. Ma
anche perché “nella nostra Associazione
si ritrovano realtà relativamente
piccole che però sono presenti su tutto il territorio nazionale, da Aosta a
Savona, da Varese a Bergamo, a Reggio
Calabria, Bari, Trapani e Alghero. Parliamo di realtà che assomigliano a tutti gli effetti a piccole e
medie imprese. Sono tutte realtà native digitali; giornali prevalentemente locali che hanno una
vicinanza particolare con la vita delle comunità con la quale hanno un legame molto stretto”.
Ritenute
spesso “figlie di un dio minore”, “svolgono
un lavoro centrale: ed è un bene che ci sia questa occasione e questo percorso in quattro fasi per poter far sentire anche
la voce delle piccole realtà. Si tenga conto che molte di queste hanno un
aspetto occupazionale importante anche perché il tentativo fatto con gli ultimi 20 anni di lavoro è stato quello di
rendere sempre più strutturate queste realtà
e farle uscire da una dimensione che non sempre era regalare, sia per quanto
riguarda la registrazione delle
testate e sia perché non c’era attenzione ai rapporti di lavoro e alle
caratteristiche del lavoro che
svolgiamo. E parliamo di realtà che partivano da alcune situazioni di
irregolarità mentre oggi non è più
così”.
ANSO
si è attivata per delineare la situazione delle testate digitali e
regolamentarla. Come ha ricordato il presidente Giovannelli: “La collaborazione con Agcom, partita anche a
Varese con il festival del
giornalismo digitale Glocalnews, ha portato ad un lavoro di censimento e
misurazione delle testate digitali,
un lavoro che fino ad oggi non era mai stato fatto se non parzialmente. Sarebbe
già un primo successo far emergere queste
realtà, sia per continuare a regolamentarle ancora meglio, ma anche per dare
valore ed evitare che queste realtà vengano associate alla cosiddetta ‘jungla
del web’ o alle ‘fake news’”. Le testate digitali sono però un “avamposto
di innovazione”. Ha proseguito Giovannelli: “Si pensi, ad esempio, che le trasformazioni sono state enormi: oggi,
chi ci legge lo fa per il 75% dei casi con lo smartphone e questo cambia
completamente il modo di fare il nostro lavoro. La verifica delle fonti e il
lavoro sulla notizia devono essere gli stessi, ma l’interazione con i lettori
attraverso lo smartphone è completamente diverso. Complessivamente, la
rappresentanza di questi mondi porta a tanti milioni di cittadini raggiunti
ogni giorno. Ed è importante, dunque, approfondire e far emergere tutto il
panorama”.
Il
contributo di ANSO si inserisce nel percorso indicato da Crimi: quattro step
che dovrebbero portare entro l’estate a delle proposte concrete, attraverso il
dibattito in cinque macro aree (l’informazione primaria, i giornalisti e gli
altri operatori, l’editoria, il mercato e i cittadini). La prima fase, avviata
con gli Stati Generali, vuole essere una fase di presentazione delle idee dove
fulcro di raccolta è il sito del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.
Nella seconda fase, sono previsti degli incontri pubblici. Nel mese di maggio,
sono stati annunciati, infatti, momenti assembleari specifici con ogni
categoria coinvolta nella riforma dove gli editori avranno la possibilità di un
confronto aperto e dedicato, così come le agenzie di stampa, i giornalisti, i
distributori nazionali e locali, gli investitori, i centri media, gli
edicolanti, i poligrafici, le categorie speciali dei fotoreporter, dei
videogiornalisti, dei social media manager e di tutti gli altri attori della
filiera. Terza fase: a giugno si prevede un secondo dibattito pubblico,
incentrato sulle proposte emerse. Quindi, da ultimo a luglio il Dipartimento
farà sintesi, introducendo la variabile della valutazione politica da parte del
Governo, nel terzo e conclusivo incontro pubblico.
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