PRIMA DI COPPA ITALIA
AL SAN FILIPPO RI-TORNA A BATTERE UN NUOVO CUORE GIALLOROSSO DEL TIFO MESSINESE
di Domenico Interdonato
 I
gemelli del gol, Corona e Cocuzza, hanno regalato la vittoria ai duemila tifosi
giallorossi, assiepati nella curva “Sud” dello stadio senza nome (perché, ancora
non è stato intitolato), meglio conosciuto come “San Filippo”. In un pomeriggio
molto afoso di domenica 26 agosto u.s., le due squadre hanno evitato di sfidare
l’anticiclone estivo, denominato “Lucifero”, che ha fatto soffrire tutti (sportivi
compresi); infatti, sugli spalti e in campo l’aria era pesantissima, la gara è
stata condotta al galoppo. Certo, è stato un galoppo utile al Messina, non si è
visto molto gioco, ma la squadra di mister Catalano ha dimostrato, subito, di
essere spietata e, anche, un pochino fortunata. Il Paternò, oggi “Comprensorio Normanno”,
allenato dal mister Strano, ha dimostrato, sul manto erboso del San Filippo, di
essere un buon team; il fraseggio c’è, manca, ancora, la forma e il fiato, ma è
certo che si farà valere nell’imminente prossimo campionato di serie “D”. Al
Messina mancavano sei titolari per vari motivi: squalifiche, infortuni e
ritardato tesseramento, ma i sostituti sono stati validi. Da evidenziare la
buona prova del portierino, Lagomarsini, e del centrocampista di fascia,
Parachì. Sufficiente la prova del direttore di gara, Andrea Capone, di Palermo;
anche, lui ha sofferto il caldo e ha avuto momenti di poca lucidità, ma, da
buoni tifosi giornalisti, diciamo che è riuscito a svegliarsi in tempo per
concedere i due rigori, che hanno fissato il risultato sul 2 a 0.
Entrare
nello stadio San Filippo crea un pochino di disagio; l’ampiezza è tanta e non
bastano duemila spettatori per scaldare l’ambiente, ma il clima si comincia a
respirare e pare sia quello buono, quello che porterà alla promozione subito.
Ancora, ci sarà molto da lavorare, perché, a Messina, manca di tutto e,
sicuramente, la proprietà si è accorta e sta cercando di metterci una pezza. Per
iniziare è stato individuato, in provincia (a Villafranca), il campo per gli
allenamenti, ma questo non è sufficiente e i Lo Monaco lo sanno, basta vedere
quello che sono riusciti a creare a Catania. A Messina, manca un “Centro
sportivo” con palestra, deposito, foresteria, ristorante e, almeno, 5 campi di
calcio, di cui 2 in sintetico, che permettano, a tutti i componenti dello staff
(settore giovanile compreso), di allenarsi in modo adeguato, senza i
pellegrinaggi indecorosi, che, negli ultimi tempi, siamo stati abituati a
vedere con le precedenti società calcistiche messinesi.
Ancora,
attorno allo stadio e all’interno, si nota l’aria di abbandono con erbacce in
ogni luogo, muro e strada crollati, svincolo, parzialmente, agibile per frana,
ma, rispetto allo scorso anno, almeno all’interno, l’area ristoro è stata
pulita ed è funzionante, e alcune erbacce, lungo i viali e le scalinate di accesso
alle tribune, sono state strappate alla meno peggio. I tifosi, la città e la
stampa devono convergere tutti per sostenere lo sforzo della nuova proprietà. Noi
tutti siamo fiduciosi!
Al
San Filippo “ri-torna” a battere un nuovo cuore giallorosso.
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