Nel 1885, Guy de Maupassant scriveva
riguardo ai debiti che “bisogna sempre
lasciarli accumulare, per poter poi venire ad una transazione”. Lasciando perdere la sottile
ironia del grande scrittore francese, è vero però che se per un motivo o per un
altro siamo stati risucchiati dal vortice del prestito, non è necessario aver
paura dei debiti. Esistono oggi, infatti, strumenti
nati proprio per affrontare le difficoltà dovute ad una sovraesposizione delle
nostre finanze.
Nel caso d’indebitamento, anche
elevato con banche e/o finanziarie, esistono vari e possibili rimedi,
soprattutto per le situazioni più complicate. Uno di questi è rappresentato dal
cosiddetto “saldo e stralcio”, anche a rate, che può portare alla risoluzione
del debito, con una riduzione anche del 50-60% dell’importo ancora dovuto, che
può ridursi, ulteriormente, se il debitore non possiede beni propri sui quali l’istituto
può rivalersi.
Un’altra soluzione, nel caso in
cui ad esempio si hanno più debiti insieme, è quella del “consolidamento”.
Tramite quest’operazione si accorpano tutti i pagamenti in un’unica rata, in
modo da semplificare la propria situazione debitoria e, allo stesso tempo,
ottenere così una rata più consona alle proprie esigenze. Altra tipologia di debiti è
quella contratta con il Fisco o altri enti.
Se una richiesta di pagamento,
come tasse, imposte, sanzioni, cartelle esattoriali, etc., è ingiusta o
illegittima, è necessario appoggiarsi a un legale per valutare la posizione
debitoria ed agire, eventualmente, entro i termini e i canali consentiti dalla
legge nell’ottica di una soluzione totale o almeno parziale al problema. A seconda del tipo di debito,
sarà consentito opporsi, diminuire, posticipare, rateizzare, annullare.
È possibile opporsi ad atti di
pignoramento, atti di precetto, atti di revocatoria, cartelle esattoriali
(anche con termini scaduti), accertamenti del Fisco. Chiaramente, in questi casi
dovremo affrontare delle spese legali, ma in questo ci vengono incontro le
associazioni dei consumatori che stipulano convenzioni con studi legali, a
tariffe agevolate.
In molti casi, grazie anche all’apporto
di professionisti qualificati, è possibile, se siamo in difetto, rateizzare il
pagamento. Operazione richiedibile
soprattutto nei casi in cui il debitore dimostra la temporanea difficoltà
finanziaria.
L’istanza va presentata o inviata
agli uffici dell’esattore che ha emesso la cartella. Essa deve essere redatta in carta
semplice esponendo le ragioni della temporanea difficoltà e allegando copia
della cartella.
La domanda di rateizzazione può
essere fatta in qualsiasi momento, anche dopo che siano partite le eventuali
procedure esecutive successive al mancato pagamento, il fermo amministrativo
dell’auto, l’ipoteca sulla casa, etc. La richiesta non sospende di
fatto tali procedure e non impedisce la loro attivazione. Diversamente, l’ottenimento
della rateizzazione le sospende ed impedisce che se ne avviino di nuove. Insomma, non fasciamoci,
anticipatamente, la testa perché spesso i muri che affrontiamo non sono poi
così duri.