LEGALITÀ
Come si sporge querela o denuncia
di Olga Cancellieri
Anche se può apparire sgradevole
può capitare a chiunque di trovarsi nella condizione di voler querelare o
sporgere denuncia contro qualcuno che ci ha ingiuriato, diffamato o calunniato,
e che ha, perciò, arrecato offesa al nostro onore, decoro, buon nome,
reputazione, etc. Delle differenze tra questi tre
reati si è già detto in precedenza, quindi, risulta inutile soffermarci ancora;
tuttavia, può essere interessante chiarirsi sull’iter da seguire nel momento in cui ci troviamo a voler o a dover sporgere denuncia o querela. Innanzitutto, bisogna rispettare
i tempi tecnici. La querela o denuncia, infatti, deve essere sporta
entro tre mesi dalla commissione del reato, o dal momento in cui si è venuti a
sapere dello stesso; alla scadenza dei tre mesi, il diritto di sporgere denuncia o querela decade, e si potrà pretendere solo un risarcimento, in sede
civilistica.
La denuncia va fatta da polizia o carabinieri; chiaramente, al momento
della denuncia è necessario essere in
grado di provare che si è, effettivamente, subita l’ingiuria o la diffamazione:
bisognerà presentare lo scritto nel quale sono contenute le offese arrecateci,
allegare i documenti a nostro favore, oppure indicare testimoni che possano
confermare quanto affermiamo. In alternativa alle Forze dell’Ordine,
possiamo sporgere denuncia anche con
l’aiuto di un avvocato che, studiata la situazione, saprà indirizzarci e
consigliarci e che scriverà lui il testo della denuncia o querela che
verrà poi presentato alla Procura della Repubblica, presente in ogni tribunale
penale della città.
Teoricamente, questa seconda
ipotesi prevede il pagamento del lavoro dell’avvocato, mentre da Polizia o Carabinieri
l’operazione è gratuita; in realtà, però, la maggior parte degli avvocati
redigono e depositano la querela
(operazione questa da svolgere con la presenza dello stesso interessato)
gratuitamente, riservandosi di seguire, a pagamento, il querelante in tutte le
azioni successive (di solito, si agisce anche in sede civile per ottenere un
risarcimento danno per l’ingiuria o la diffamazione subita), nei confronti del
querelato o denunciato.
Il querelato, se non vorrà subire
un processo penale o una causa civile, potrà
(forse dovrà) contattare l’avvocato
(i cui recapiti, anche quelli online
saranno indicati con chiarezza nel testo della denuncia o querela) di
chi ha sporto querela ed accordarsi
con questi per pagamenti e transazioni. Bisogna fare attenzione però,
anche in questo caso, a non sporgere denuncia
con troppa leggerezza, perché se si accusa qualcuno di fatti, comportamenti,
azioni non corrispondenti a verità ci esponiamo a controdenunce o querele o,
addirittura, all’accusa di calunnia, e quindi, ad
eventuali procedimenti penali o alla richiesta di risarcimento danno in sede
civile.
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