CANI E GATTI
La tutela dei nostri animali
di Olga Cancellieri
Sempre più spesso ciascuno di noi
porta nella propria casa un piccolo animale che diventa, a tutti gli effetti,
membro della famiglia. Anche giuridicamente gli animali
c.d. “d’affezione” hanno una loro specificata tutela. Nel nostro paese la
difesa degli animali e la lotta al randagismo sono principi fondamentali
sanciti con la legge quadro 14 agosto 1991, n. 281, che enuncia il principio
generale secondo il quale “lo Stato
promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di
crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di
favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute
pubblica e l’ambiente”. Attraverso tale provvedimento
legislativo è stato compiuto un importante passo in avanti dal punto di vista
etico-culturale, riconoscendo agli animali d’affezione il diritto alla vita e
vietando la soppressione di quelli senza proprietario rinvenuti vaganti sul
territorio. Alle Regioni e Province autonome è stato demandato il compito di
rendere applicative le norme nazionali emanando propri provvedimenti, mentre
specifici compiti e responsabilità sono stati attribuiti alle diverse
istituzioni ed autorità di controllo competenti nella materia, nonché ai
proprietari degli animali.
Non bisogna dimenticare però, che
possedere o custodire un animale è una grande responsabilità che dura finché
dura la vita dell’animale di compagnia che si è scelto di “adottare.” Quindi,
accanto a quelli che sono gli strumenti e gli obblighi di cui le istituzioni
pubbliche, secondo le proprie competenze, devono farsi carico, vi sono anche e
soprattutto, responsabilità e doveri del possessore o del detentore. Innanzitutto, il divieto di
abbandono di animali d’affezione custoditi; responsabilità sia civile che
penale per danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dal proprio
cane; obbligo di segnalare alle Autorità competenti il decesso del proprio cane
a causa di esche o bocconi avvelenati. Infine, gli obblighi di: far
identificare con microchip e iscrivere il proprio cane nell’anagrafe regionale
nel secondo mese di vita; fornire al proprio animale: il cibo e l’acqua
regolarmente e in quantità sufficienti e necessarie cure sanitarie ed un
adeguato livello di benessere fisico ed etologico, nonché idoneo esercizio
fisico e una regolare pulizia degli spazi di dimora; prendere ogni possibile
precauzione per impedire la fuga del proprio animale; garantire la tutela di
terzi da aggressioni.
Inoltre, non bisogna trascurare
di affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente; acquisire un
cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche
nonché sulle norme in vigore; assicurare che il cane abbia un comportamento
adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto
al contesto in cui vive. Infine va sempre ricordato che è
vietato, a chiunque abbandonare un animale da compagnia, utilizzare in modo
improprio, preparare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti
sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastica, metalli e materiale
esplodente. Detenere, utilizzare e abbandonare alimenti preparati in maniera
tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che li ingerisce. Pertanto, oltre a ricordare che
il nostro animale d’affezione non ci abbandonerebbe mai, anche sopprimendo o
avvelenando l’animale di affezione di altre persone, non solo stronchiamo
quella che è a tutti gli effetti una vita, arrecando un enorme dolore ad altre
persone, ma andiamo incontro ad una precisa responsabilità penale per il nostro
sconsiderato comportamento.
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