domenica 10 dicembre 2017
20 ANNI DI STRADA INSIEME
Messina – Giornata del ringraziamento al Centro “Camelot”
di Domenica Timpano
“Vogliamo ringraziare quanti in questi 20
anni hanno fatto un pezzo di strada insieme a noi. Il viaggio continua”. Con
questo motivo conduttore, si è svolta al Centro “Camelot”, presso la Cittadella
Sanitaria di Messina Nord, La giornata
del ringraziamento voluta dal dott. Allone, psichiatra, psicoanalista, responsabile
del Centro Diurno, per porgere un grazie a quanti hanno offerto il loro
contributo durante venti anni per cambiare una realtà, oggi cuore vivo e
pulsante, nella nostra Città. Prima di invitare i tanti protagonisti, il dott.
Allone ha evidenziato le numerose attività e le associazioni che ruotano
intorno a un vasto progetto d’inserimento dei soggetti più deboli. Da “Il
Centauro” Onlus che ha realizzato progetti di notevole importanza culturale, organizzando
convegni, rivalutando luoghi suggestivi e personaggi illustri, altrimenti
dimenticati in una società distratta, a “L’Aquilone” Onlus, Associazione costituita
nel 2006, presieduta da Rosario Lo Faro, al cui interno si sviluppano progetti
ambiziosi già collaudati, come quello della “Mareterapia”, apprezzato anche a
livello internazionale che, in sinergia con il Dipartimento di salute Mentale, l’“Anfass”,
la Guardia Costiera Volontaria e altre associazioni, ogni anno rinnova un
evento molto importante: “Un mare da vivere… senza Barriere”. Il progetto vede la
navigazione come un mezzo capace di intervenire efficacemente sulla formazione,
riabilitazione e potenziamento del carattere dei soggetti con disturbi psichici.
Tante
le persone presenti che, chiamate affettuosamente per nome dal dott. Allone, si
sono succedute per ricordare la storia di una struttura che ha seguito percorsi
innovativi, modificando vecchie realtà e, soprattutto, modalità di approccio
nei confronti di soggetti svantaggiati che vivono, oggi, coesi un nuovo stile
di vita da protagonisti. Riesce difficile ricordare i nomi di tutti, di quanti si
sono stretti in un clima di gioiosa partecipazione all’artefice e sostenitore
di nuove vision che hanno inciso in modo significativo e indelebile su “Camelot”
dove l’idea di gruppo, un gruppo altruista e non individualista, non egoista,
ha prevalso per il bene comune all’interno di una struttura diventata luogo di
incontro, di unione in sinergia con la realtà circostante.
Abbiamo
preso conoscenza di tante persone valide che, per quanto di loro competenza, hanno
collaborato per operare il cambiamento. Margherita che ha parlato del “suo”
laboratorio teatrale e del prossimo allestimento di un testo su Pirandello,
Giacomo e Claudio che si interessano di balli caraibici e tango, Angela e
Daniela La Marca anch’esse impegnate in attività artistiche e ludiche, Agostino
De Cara che ha profuso il suo impegno nella creazione di un orto, nello spazio
concesso a “Camelot”, per dare vita all’“Hortogether”, un orto da coltivare
insieme, dove ha luogo una sorta di coltura teraphy, un horthus animae, un’arte
in continuo sviluppo che potrà offrire nuove idee di gradevole impegno
lavorativo ai giovani, Lorenzo, Luciano, Nino e Antonino, e altri ancora che
costituiscono un team di giovani che hanno creduto in un’idea che perseguono in
collaborazione con il direttore del centro.
Mario
Sarica, noto critico musicale, autore di saggi, videodocumentari dedicati al
Museo di Gesso e molto altro ancora, ha evidenziato il ruolo che, oggi, ha
assunto “Camelot” e l’aria che si respira al suo interno. Le esperienze che si
maturano, grazie al dott. Allone che ha definito psichiatra “atipico” rispetto
ai colleghi, per l’attenzione che rivolge all’arte, nelle sue svariate forme,
ritenuta una “medicina” utile per sanare molte ferite, della mente e dell’anima.
Gli interventi di Rosario Altadonna, Lorenzo, Luciano, Nino, Antonino, e ancora
Alagna, Piepaolo Sampieri, hanno reso nuove emozioni alla giornata. Non poteva
mancare il riferimento alle opere di Gaetano Chiarenza, di valore museale, che
arricchiscono “Camelot”. Il dott. Allone ha parlato a lungo della loro
originalità che colpisce i visitatori, non ultimo un magnate americano che
voleva comprarle. Marialuisa ha definito quelle opere, scaturite da un vissuto
di sofferenza, “di contenuto eversivo” per i sentimenti contrastanti che
riescono a suscitare.
Ospite,
particolarmente gradito, padre Brancati che ha porto il saluto dell’arcivescovo,
mons. Accolla, e ha elogiato la bellezza delle parole, delle persone e di un
luogo dove si ripristina la dignità della persona. Momenti emozionanti, che
hanno toccato note profonde dell’anima, sono stati vissuti quando si è esibito
Nando che ha suonato il motivo conduttore di “La vita è bella” e quando si è
esibito un altro gradito ospite che con la tromba ha suonato il famoso pezzo “My
way”. Particolarmente gradita la toccante “Tu scendi dalle stelle”, suonata con
la cornamusa da un bravo “ciaramiddaru”. Per quanti volessero partecipare, il prossimo
appuntamento sarà giovedì 15, alle ore 17.00, alla Badiazza, dove verranno
eseguiti brani di musica pastorale.
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