MESSINA
Meeting al Centro Diurno “Camelot”: Linee guida riguardanti la salute mentale
di Domenico Interdonato
![alt](public/foto_mini/sojf200218_1.jpg) Affollato
e interessante incontro svoltosi a Messina presso il Centro Diurno “Camelot”, sito
nella Cittadella della Salute del Mandalari, dove si è parlato delle “Linee
guida del Piano Socio Sanitario con particolare riferimento alla Salute Mentale”
e delle prospettive del nuovo piano Socio Sanitario. Il meeting è servito a
incontrare e a far partecipare i familiari degli utenti, in merito al progetto
che tende a rendere le famiglie partecipi e competenti nei progetti terapeutico-riabilitativi,
supervisionando all’interno dei sistemi familiari le disfunzionalità
conseguenti alle patologie. L’incontro, promosso dal dott. Armando Russo,
facente parte del gruppo familiari “Camelot”, si è sviluppato sul ruolo delle
associazioni dei familiari e sull’inclusione lavorativa dei soggetti con
disabilita psichica. Russo ha evidenziato: “Dalle
mie esperienze nel campo sociale, avendo lavorato in passato, nei servizi sociali del Comune, ho potuto notare che gli
utenti che soffrono del disagio psichico,
subiscono: solitudine, emarginazione e mancanza di un impegno lavorativo. I
disagiati non hanno amici, salvo i
genitori o i parenti, stentano ad avere una vita sociale normale e, a causa
della loro difficoltà nell’impiego
lavorativo, spesso involontariamente si trovano emarginati dalla cosiddetta società civile. È quasi impossibile
per loro poter accedere anche a un semplice lavoro manuale, che possa impegnarli ed essere seguiti adeguatamente da
esperti anche volontari”.
Il
dott. Antonino Ciraolo, capo settore del DSM, è entrato subito nell’argomento,
trattando l’aspetto più importante che è l’integrazione socio sanitaria: “Noi in Sicilia abbiamo un ritardo di oltre
20 anni, che stiamo recuperando con l’integrazione
che ancora non è completa. Per poter svolgere le attività, ci vogliono budget certi, perché le risorse economiche sono
importanti, alla pari delle risorse umane
che, attualmente, dopo i pensionamenti non vengono reintegrate”. L’argomento
trattato dal dott. Paolo Saglimbeni, componente dell’Associazione “Pegaso”, è
stato quello del coinvolgimento di tutti familiari e assieme alle strutture
sanitarie: “Bisogna fare gioco di
squadra, creare progetti e centri
come il ‘Camelot’ utilissimi nella riabilitazione, per andare avanti bisogna
abbattere gli steccati che ne limitano la
crescita”.
Il
dott. Giuseppe Rao responsabile del servizio di salute mentale Messina Nord, si
è soffermato sulla psichiatria che “Deve
acquisire maggiore peso contrattuale, perché ci sono poche risorse e pochi
operatori e di riflesso tutto il sistema ne soffre”. Il direttore del
Centro “Camelot”, dott. Matteo Allone, ha snocciolato i numeri del Centro
Camelot: “Noi abbiamo una utenza che va
oltre gli 8.000 accessi di pazienti in un anno, che si traducono in una media
mensile di oltre 700 utenti, con circa 30 presenze giornaliere. Numeri
importanti, che non possono essere sottovalutati e ci fanno capire la necessità
di poter disporre di altre strutture simili alla nostra in Città e in provincia”.
La dott.ssa Maria Celeste Celi, ha parlato del disagio delle famiglie “Spesso chiamate ad affrontare situazioni
difficili, che non dovrebbero vederle coinvolte”. Il meeting dopo altri
brevi interventi, si è concluso sulle note della canzone “More than words”,
cantata magistralmente da Angela e Alessandro, utenti del Centro “Camelot”, che
si sono conquistati l’applauso finale.
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