mercoledì 26 settembre 2018
MADRE E FIGLIO
Baby talk, il modo universale di parlare ai bambini
di Redazione
Moltissime mamme del mondo hanno una cosa
in comune: il “baby talk”, quel modo di parlare ai loro piccoli con picchi nel
tono di voce per enfatizzare alcune cose e frasi semplici e ripetitive. La
lingua cambia e varia a seconda anche della nazionalità, ma il timbro no: si
modifica in una maniera specifica che è comune, universale. È quanto emerge da
uno studio della Princeton University, pubblicato su Current Biology. Gli
studiosi hanno preso in esame 12 mamme di lingua inglese mentre giocavano o
leggevano insieme ai loro bimbi, di età compresa tra 7 e 12 mesi. Hanno poi
registrato le stesse mamme mentre si rivolgevano a un adulto. Successivamente,
hanno riscontrato i computer, tramite un approccio chiamato machine learning
che consta di un algoritmo, erano in grado di distinguere il baby talk (detto
anche ‘motherese’ perché è il linguaggio delle mamme) dal modo di parlare
normale con appena un secondo di dati relativi alle conversazioni.
Arruolando per lo studio un altro gruppo
di 12 madri che parlavano nove lingue diverse, tra cui spagnolo, russo,
polacco, ungherese, tedesco, francese, mandarino e cantonese, i ricercatori
hanno potuto riscontrare che il cambiamento di timbro osservato nelle madri di
lingua inglese era altamente coerente con quello delle altre lingue. “I cambiamenti nel timbro tra i discorsi
diretti agli adulti o ai bambini
possono rappresentare una forma universale di comunicazione che le madri
implicitamente usano per coinvolgere
i loro piccoli e sostenere l’apprendimento della lingua – spiega Elise
Piazza, una delle autrici dello studio –. Per i papà, niente paura: i dati sono
relativi alle mamme, ma è probabile che si possano applicare perfettamente
anche a loro.
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