ALIMENTAZIONE
Un italiano su tre beve acqua del rubinetto
di Redazione
Sono
più gli uomini (74,9%), rispetto alle donne (72,6%), a bere acqua del rubinetto
su una quota di italiani pari al 73,7% che dichiara di averla bevuta nell’arco
dell’ultimo anno. La tendenza di consumo emerge dalla ricerca Open Mind
Research sulla propensione al consumo di acqua del rubinetto in Italia di Acqua
Italia (Associazione costruttori trattamenti acque primarie), in occasione
della Giornata Mondiale dell’Alimentazione dell'ottobre 2019. L’analisi, proseguendo sul filo del confronto di consumo tra i due
sessi, sottolinea, però, che quando si parla di bere sempre acqua dal rubinetto
il rapporto vede gli uomini al 31,6% e le donne al 31,2%. I maggiori
utilizzatori risultano essere, invece, gli adulti con un’età compresa tra i 35
e i 44 anni (76,3%), mentre i più diffidenti hanno un’età compresa tra i 55 e i
64 anni (39,9%). La ricerca mette, inoltre, in evidenza che dal punto di vista
professionale i più virtuosi sono i lavoratori autonomi (78,4%), mentre le
casalinghe dichiarano di farne un uso molto sporadico (44,9%).
Viene
segnalato, poi, che dai risultati relativi al livello di istruzione acquisito
emerge che più il titolo di studio è alto e più è diffuso il consumo di acqua
del rubinetto, trattata e non: 80,7% per i laureati, 73,5% per i diplomati
degli istituti medi superiori e 71,6% per le licenze di media inferiore. Tutti
quelli che non hanno un titolo di studio o hanno la licenza elementare
dichiarano, invece, di berla nel 73,7% dei casi. Infine, i motivi che spingono
gli italiani a berla sono la comodità (31,4%), seguita dal gusto (24,3%) e dal
minor costo rispetto alla cugina in bottiglia (19,2%). Dal punto di vista
geografico, l’area più incline a farne uso è il nord Est e l’Emilia (87,9%),
mentre quelli che ne fanno uso sporadicamente o mai si concentrano al sud e in
Sicilia (47,7%).
|