Pelle
arrossata, irritazione, pruriti e gonfiore sono i principali sintomi della
dermatite, un’infiammazione della pelle che può avere diverse cause e fattori
scatenanti. Nei casi più gravi, la pelle arriva addirittura alla desquamazione,
formando vesciche e croste. Le forme più comuni hanno un’origine irritativa o
allergica e corrispondono spesso a una reazione verso fattori esterni; possono
essere momentanee o persistente, a seconda delle cause. Ha parlato di allergie
cutanee e dermatite, in un’intervista, il professor Antonio Costanzo, responsabile
dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas, ricordando che “le allergie cutanee sono in marcato aumento:
stime francesi dell’Osservatorio permanente delle allergie valutano a 17.500 il
numero dei nuovi casi ogni anno”, ha spiegato il professore.
Allergie
e irritazioni: rischi quotidiani
Ogni
giorno, nel quotidiano, dal sapone per lavarci ai tessuti degli abiti che
indossiamo, fino ai diversi oggetti che maneggiamo entriamo in contatto con
migliaia di potenziali allergeni: “le
sostanze potenzialmente allergizzanti
sono infinite. Inoltre, non è solo la singola sostanza ‘allergizzante’ che
provoca la reazione – ha spiegato Costanzo –, ma dipende anche dalla
predisposizione del sistema immunitario di chi ne viene in contatto. Di
conseguenza, anche una sostanza teoricamente non ‘allergizzante’ lo diventa, se
l’ospite è predisposto a sviluppare verso di essa un’allergia”.
Allergeni:
dove si nascondono i fattori scatenanti
“Sia i cosmetici che i detersivi che alcuni
tessuti possono contenere sostanze allergizzanti o irritanti. I detergenti con
cui si fa il bucato, per esempio, possono indurre sensibilizzazione perché
permangono nel tessuto e vengono rilasciati sulla pelle quando si indossa l’indumento”,
ha spiegato il professore. “In
particolare, sono soprattutto i capi sintetici, quelli a cui prestare più
attenzione, ma anche i coloranti utilizzati per colorare le fibre naturali
possono rilasciare sostanze allergizzanti. Nei cosmetici, invece, attenzione a
parabeni, conservanti, coloranti e tensioattivi di sintesi, oltre che
naturalmente il nichel”, conclude il professore.
Allergen
free: attenzione alle etichette
In
molti prodotti, le aziende segnalano sulle etichette e sulle confezioni la
dicitura “Dermatologicamente Testato” o “Privo di allergeni”. Quanto sono
affidabili? Secondo il prof. Costanzo “la
definizione ‘privo di allergeni’ non è molto corretta, sarebbe meglio dire ‘privo
dei principali allergeni’ perché come detto anche prima, molte reazioni
dipendono anche dalle sensibilità individuali”; questo vale anche per il ‘dermatologicamente
testato’: “non è detto che un soggetto non sia allergico a una sostanza
contenuta in quel prodotto”, ha concluso il professore.