mercoledì 27 febbraio 2019
LONGEVITÀ
Più carboidrati e meno proteine per vivere più a lungo
di Redazione
Diete
con poche proteine e un alto apporto di carboidrati possono essere una chiave
per la longevità, in special modo quella del cervello, favorendone un
invecchiamento sano. A suggerirlo, è una ricerca dell’Università di Sidney,
pubblicata su Cell Reports. “Al momento
non ci sono trattamenti farmacologici efficaci per la demenza: possiamo
rallentare questo tipo di malattie, ma non possiamo fermarle, quindi, è stimolante il fatto che stiamo iniziando a
identificare diete che possono influenzare il modo in cui il cervello invecchia”, evidenzia l’autore principale
dello studio Devin Wahl. La ricerca è la prima a mostrare che le diete a basso
contenuto proteico e ad alto contenuto di carboidrati hanno vantaggi protettivi
simili per il cervello a quelli di regimi alimentari che prevedono una
restrizione calorica, da anni studiati per i loro benefici sulla longevità.
David Le Couteur, autore senior dello studio, evidenzia inoltre che numerose realtà
hanno a lungo osservato questo mix. “La
dieta tradizionale di Okinawa in
Giappone – sottolinea – è circa il 9%
di proteine, con pesce magro, soia e
vegetali e pochissima carne bovina, interessante notare che una delle
principali fonti di carboidrati è la
patata dolce”.
Per
lo studio, i ricercatori hanno alimentato i topi con carboidrati complessi
derivati dall’amido e le proteine della caseina del formaggio e del latte. Si
sono concentrati sull’ippocampo, area del cervello responsabile dell’apprendimento
e della memoria. “L’ippocampo di solito
– aggiunge Couteur – è la prima parte del
cervello a deteriorarsi con malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. La
dieta ricca di carboidrati e con
poche proteine sembra promuovere salute e biologia dell’ippocampo nei topi, su alcune misure in misura ancora
maggiore di quella ipocalorica”. I roditori sono stati sottoposti anche a
test di memoria spaziale e mnemonici, da cui sono emersi modesti miglioramenti.
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