PATOLOGIE
La malattia di Parkinson
di Redazione
La
malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa, cronica e lentamente
progressiva che coinvolge diverse funzioni motorie, vegetative, comportamentali
e cognitive, che determinano conseguenze sulla qualità di vita di chi ne
soffre. Si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala a causa
della degenerazione di neuroni in un’area chiamata “sostanza nera”. Dal midollo
al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata “alfa-sinucleina”,
che secondo alcuni potrebbe essere la responsabile della diffusione della
malattia in tutto il cervello.
Fattori di rischio
Le
cause di questa malattia non sono ancora del tutto note, ma sembra che siano
diversi gli elementi che concorrano al suo sviluppo. Primo tra tutti, il
fattore genetico: le mutazioni di alcuni geni sono associate al Parkinson e
circa il 20% dei pazienti presenta una famigliarità alla patologia. Appare
rilevante, in letteratura, anche l’esposizione a sostanze tossiche come
pesticidi, idrocarburi-solventi e metalli pesanti (ferro, zinco, rame).
Lo sviluppo della malattia: nuove
ipotesi
Una
ricerca recentemente, pubblicata su Science Translation Medicine, suggerisce,
inoltre, una relazione tra il morbo di Parkinson e l’appendice. Ne ha parlato
in un’intervista a Radio 24 il prof. Alberto Albanese, ordinario di Neurologia
e responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia di Humanitas. “È uno studio molto interessante, perché propone
molti indizi che suggeriscono che la malattia di Parkinson inizi proprio nell’intestino”,
ha spiegato il professore. Nell’addome “si
produrrebbero delle proteine alterate che
possono essere trasportate attraverso i nervi ‘all’indietro’, in via retrograda raggiungendo poi il
cervello e diffondendo, poi da qui, la malattia”. In particolare, stando
alla ricerca, “l’ipotesi è che queste
proteine alterate si accumulino nell’appendicite e per questo chi ha subito un’appendicectomia
avrebbe minori probabilità di soffrire di Parkinson”, ha concluso il
professore. (Humanitas.it)
|