AULA MAGNA
Messina. Seminario: “Il volto umano del Diritto”, Marco Cappato ospite dell’Ateneo
di Redazione
Si
è svolto, in Aula Magna, un seminario di studi sul tema “Il volto umano del
diritto: visioni a confronto. Il caso DJ Fabo-Cappato e la decisione di
fine-vita”. Dopo i saluti istituzionali, al seminario presentato e introdotto
dal prof. Giacomo D’Amico e dal prof. Alberto Randazzo, sono intervenuti i
professori Lucia Risicato, Angelo Licastro, Antonio Ruggeri e Luigi D’Andrea,
ospite dell’incontro Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni,
che persegue l’affermazione delle libertà civili e dei diritti umani, in
particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento
della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia,
l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e
politiche in materia di scienza e auto-determinazione. “Credo che l’Università – ha detto il prof. D’Amico – debba farsi carico non solo delle attività di didattica e ricerca, ma anche
avere un ruolo fondamentale nella
società ed essere motore attivo della comunità nell’esaminare e discutere certi
temi come quello che stiamo affrontando
oggi”.
“L’opinione pubblica, ormai da tempo, ha
capito l’importanza di poter essere liberi di decidere anche della fine della
propria vita”, ha sottolineato Marco Cappato. “Ormai, quasi ogni famiglia ha un certo vissuto e sa cosa significa dovere accompagnare un proprio caro alla
fine della sua esistenza. Chiunque
stia accanto ad una persona sottoposta a un dolore insopportabile, vede quella
scelta come una liberazione da una
vera e propria tortura. I malati che vogliono vivere devono essere aiutati,
ovviamente, e anche molto più di quanto
avvenga oggi, ma a volte si arriva alla condizione di non potere scegliere e allora diventa una
violenza imporre la nostra morale sulla ‘pelle’ degli altri. Il problema è la politica che preferisce
dividersi piuttosto che affrontare problemi sempre più rilevanti per la vita delle persone. La Corte
Costituzionale ha dato un termine al Parlamento per decidere e spero che finalmente si prenda una decisione”.
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