MESSINA
Messina – Seminario di studi sul tema “Le missioni militari all’estero dell’arma dei Carabinieri”
di Redazione
Nell’Aula
Magna “L. Campagna” del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, in
settimana, si è tenuto il primo incontro di approfondimento con l’Arma dei
Carabinieri, promosso dalla Cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico del
Corso di Laurea di Scienze politiche e delle Relazioni Internazionali, sul
tema: “Le missioni militari all’estero dell’Arma dei carabinieri”. Il prof.
Pierangelo Grimaudo, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico dell’Università
di Messina, ha introdotto i lavori con un intervento incentrato sul tema della
partecipazione dell’Italia alle Organizzazioni Internazionali alla luce del
contenuto dell’art. 11 della nostra Carta Costituzionale che formalizza il
ripudio della cd. guerra di aggressione, ovverosia la guerra armata condotta
con il fine di ledere l’indipendenza o l’integrità morale di un altro Stato di
imporre a un altro popolo, per propri interessi, un determinato ordinamento, ma
consente limitazioni le limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento
che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni (limitazioni che devono
avvenire in condizioni di parità con gli altri Stati).
È
seguito l’intervento del tenente colonnello Fabrizio Coppolino, del Comando
Interregionale Carabinieri “Culqualber”, che prestato servizio in diversi
Teatri Operativi all’estero, il quale ha illustrato brevemente i cambiamenti
avvenuti nella politica della DIFESA italiana, il fondamentale ruolo dell’Italia
nelle missioni di peacekeeping e l’esigenza, sempre più avvertita che i
contingenti della NATO e dell’ONU, siano in grado di svolgere non solo compiti
prettamente militari, ma anche di stabilizzazione e quindi di polizia nei confronti
delle popolazioni locali. Proprio in questo delicato e importante compito, i
Carabinieri si sono ritagliati un ruolo fondamentale ed esclusivo come gli
unici “Soldati che sanno fare i Poliziotti”, riscuotendo unanimi consensi
internazionali per la loro professionalità e capacità di mediazione e, quindi,
di formazione delle forze di polizia di paesi a rischio.
All’estero,
i Carabinieri garantiscono, in via esclusiva, le funzioni di Polizia Militare
in supporto dei contingenti nazionali schierati e la sicurezza delle sedi
diplomatiche italiane e, a livello internazionale, giocano un ruolo da
protagonisti nello spettro delle attività di Polizia di Stabilità, che
comprendono il monitoraggio del rispetto dei diritti umani, l’addestramento, la
consulenza e l’assistenza delle Forze di Polizia locali, ove inesistenti o
collassate e l’imposizione della legge (Law Enforcement). I Teatri esteri ove l’Arma
dei Carabinieri ha operato e opera, sin dalla fine degli anni 90, sono: l’Albania,
la Bosnia, il Kosovo, l’Iraq, l’Afghanistan, Israele (Cisgiordania), Haiti, la
Striscia di Gaza, Cipro, la Lettonia, il Congo, il Libano, la Libia, il Mali,
il Congo, il Niger, la Lituania, Gibuti e la Somalia. Tra le più recenti
iniziative operative, si segnala l’avvio di dedicate missioni addestrative in
favore delle unità di polizia somale, gibutine, palestinesi e irachene tese
alla costituzione di forze di polizia con i caratteri tipici delle gendarmerie,
cioè la duplice capacità di polizia e tattico militare.
Grazie
all’enorme esperienza acquisita nei vari Teatri internazionali, i Carabinieri
hanno poi ideato, promosso e realizzato, una eccellenza italiana a Vicenza, il
CoESPU (Centre of Excellence for Stability Police Units), nato nel 2005, con l’obiettivo
di incrementare le capacità delle Forza di Polizia, soprattutto del continente
africano, di partecipare alle missioni di peace keeping delle Nazioni. Il
CoESPU, nei diversi anni di attività, ha maturato una vasta e qualificata
esperienza nel settore della Polizia di Stabilità intesa quale capacità di
creare, in un Paese ove le Istituzioni sono inefficienti o collassate a causa
di eventi bellici, le condizioni di sicurezza e di ordinata convivenza, con
specifico riferimento alla formazione delle forze di polizia locali e al
contrasto delle minacce derivanti dalla criminalità, dai perturbamenti all’ordine
pubblico e dal terrorismo. Il Centro, in oltre dieci anni di vita, ha formato
più di 9000 allievi di 108 Paesi e 17 Organizzazioni Internazionali.
L’impegno
qualificato dell’Arma all’estero si è da pochi anni arricchito della presenza
tra i Caschi Blu della cultura, voluti dall’Unesco per la salvaguardia del
patrimonio culturale nelle aree di crisi internazionale, di carabinieri
specializzati del Comando Carabinieri Tutela Culturale, di cui quest’anno
ricorre il cinquantennale dalla fondazione. L’Arma ha, pertanto, provveduto ad
addestrare e qualificare in Giordania, Libano e Nassiriyia, le polizie locali
deputate alla custodia dei siti archeologici, la prevenzione e repressione
degli specifici reati. È, quindi, seguito un dibattito ove l’Ufficiale dell’Arma
ha risposto alle domande degli studenti.
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