Il
Network europeo “Sulle Rotte di Lepanto” sbarca alle Canarie, Isola di
Tenerife, nella cittadina di Valle de Guerra, ospite di Atalía Barbuzano presidente
dell’Associazione culturale “Amigos de la Librea”. La presidente Atalìa opera
nell’associazione da oltre due lustri; negli ultimi anni, è stata a Messina e a
Lepanto, guidando la delegazione delle Canarie nelle manifestazioni curate dal
Network europeo. Per la prima volta, i delegati del Network europeo saranno
presenti alle manifestazioni organizzate a Valle de Guerra il 6, 7 e l’8
ottobre.
A
Valle de Guerra, per assistere alla spettacolare rappresentazione storica
legata alla Battaglia di Lepanto, che ogni anno viene messa in scena col nome
di “Librea”, si attendono i rappresentanti delle città italiane di: Messina,
San Severo e Marino Laziale. Si attendono, inoltre, i rappresentanti delle
città europee di: Lepanto-Grecia, Famagusta-Cipro e per la Spagna le città di
Yuste e Barlovento. A pochi giorni dall’evento, abbiamo intervistato la
presidente Atalía Barbuzano, per conoscere meglio l’evento culturale e parlare
del meeting.
Atalìa da quanto tempo
sei iscritta all’Associazione culturale “Amigos de la Librea”?
“Ho iniziato all’età di 12 anni e l’ho sempre
vissuta da attrice e mai da spettatrice. L’Associazione degli ‘Amici della
Liberia’ di Valle de Guerra mi ha incoraggiato a partecipare e ho sempre dato
il mio contributo alla rappresentazione annuale, coinvolgendo anche la mia
famiglia”.
Perché questo
attaccamento dei cavalieri alla Librea?
“Gli abitanti del villaggio sono molto appassionati
alla Librea; ci conosciamo tutti e c’è una sensazione di coesione verso la
Librea; anche se siamo tutti dei volontari, ogni anno cerchiamo di sorprendere
gli spettatori, con qualcosa di diverso”.
Quali sono i personaggi
che hai interpretato?
“Ho sempre impersonato una ballerina turca;
quest’anno, per la terza volta sarò Fatima, figlia di Ali Bajá”.
Cosa pensi del ruolo
delle donne in Librea?
“Cerchiamo di incrementarne la presenza, ma
storicamente la guerra è fatta dagli uomini. Oltre al personaggio di Fatima,
tra i personaggi femminili, quelli con dialoghi sono la madre di Fatima, Maria
de Mendoza e la principessa Éboli”.
Devi essere di Valle de
Guerra per comprendere la Librea?
“No, non dobbiamo essere del posto per
partecipare alla Librea; come gioco popolare, chiunque può partecipare”.
Che cos’è Librea per te?
“Per me, vuol dire che è arrivato il momento
dell’anno in cui si incontra la Città e abbiamo lo stesso obiettivo: la Librea
cresce ed è un momento di incontro per tutti gli abitanti del villaggio”.
Nel 2015, la Librea ha
iniziato a far parte della rete “Sulle Rotte di Lepanto”; sei stata in Italia a
Messina e in Grecia a Lepanto, dove hai rappresentato la Valle de Guerra. Come
hai vissuto questa esperienza?
“È stata una delle migliori esperienze della
mia vita, sia per rappresentare Valle de Guerra in Europa che per conoscere
altre culture, per esempio ho partecipato a una Messa e una processione
ortodossa, diversa dalla nostra. Quest’anno, la riunione internazionale si
terrà a Tenerife, con rappresentanti dell’Italia, della Grecia, di Cipro e
della Spagna”.
Cosa significa questo
evento internazionale per Valle de Guerra?
“Che gli italiani, i greci e i ciprioti
verranno qui a vedere cosa facciamo; questa sarà una grande vetrina per noi e
per gli abitanti del villaggio”.
L’obiettivo della rete è
quello di produrre un brand turistico attorno alla battaglia di Lepanto?
“Sì, il turismo e la cultura. Vogliamo che le
città europee che costituiscono la rete conoscano e valorizzino la loro storia,
wwww.lalibreadevalledeguerra.com.
Gli attori della Librea
sono veri appassionati; per caso, qualcuno è diventato un attore
professionista?
“Alcuni degli attori hanno partecipato a
cortometraggi o anche a lungometraggi, come Imobach Herrera, che ha partecipato
a ‘Muchachos’ e ha anche collaborato con ‘La Pasion de Adeje’. Gli attori sono
dilettanti, ma Librea ha la direzione professionale del teatro Burka”.
Quali notizie ci puoi
dare della Librea di quest’anno?
“Quest’anno, ci saranno nuove scene come la
caduta di Famagusta o l’arrivo di Giovanni d’Austria a Messina. Saranno,
inoltre, inseriti nuovi costumi e oggetti storici (armature, caschi e spade).
Una delle novità da evidenziare è il paesaggio, in cui rappresenteremo il porto
di Lepanto”.