ZONA TIRRENICA
Degrado dei torrenti e pulizia “fai da te”
di Redazione
Ci si avvia alla stagione
invernale e quello che ormai preoccupa riguarda le forti precipitazioni
piovose, caratterizzate da spaventose alluvioni che incutono sempre più paura
nella popolazione. Lo smottamento dei terreni, per
la loro mancata pulizia, sono tra le principali cause di tali eventi; i letti
dei fiumi che conducono le acque, purtroppo, sono spesso pieni di detriti che
non permettono alle stesse di defluire in modo naturale e la manutenzione nella
pulizia dei greti aggrava, sempre più, tale situazione. In una lettera alle autorità
competenti, il consigliere della VI
Circoscrizione, Mario Biancuzzo, mette bene in evidenza la situazione di
abbandono del Torrente “Corsari”, ubicato a nord del Comune di Messina.
Durante
un suo sopralluogo, lo stesso dichiara, “Ho
accertato, personalmente, una volta recatomi sul luogo, che il Torrente
‘Corsari’ si presenta con una foltissima vegetazione; l’alveo del Torrente è
inesistente a causa dei detriti, della terra e degli alberi di grosso fusto.
Recentemente, l’AMAM ha effettuato dei
lavori di sostituzione della vecchia condotta con una nuova in polietilene,
alloggiata alla profondità di ml. 1,60 dall’attuale piano viabile in sterrato
che percorre il greto del Torrente fino all’innesto con la strada provinciale
per Massa San Nicola. Le attuali condizioni in cui versa il Torrente “San
Nicola”, però, mettono a rischio anche questo ultimo importante lavoro.
Inoltre, non sono pochi i rischi che corre la popolazione dei villaggi di
Spartà, Acqualdrone e Piano Torre”.
Inoltre, il consigliere Biancuzzo
ci comunica che alcuni cittadini di contr. Calamona stanno provvedendo alla
pulizia della strada comunale, della strada che conduce loro alla SS113/dir. “I rovi e le sterpaglie creavano problemi di pubblica e privata
incolumità, a causa del restringimento della strada, e i mezzi in transito si
dovevano spostare in mezzo alla strada con conseguenze gravi”. Anche questo, sicuramente, un modo di protestare la loro rabbia verso le istituzioni
che, a suon di tasse, dovrebbero garantire i servizi per i quali i cittadini ne
hanno pieno diritto.
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