MALTA
In che modo l’Azione Cattolica a Malta celebra il suo 89° Anniversario
di Fra Mario Attard
Sette
anni dopo la pubblicazione dell’Enciclica Urbi Arcano di Papa Pio XI, il rev.
Daniel Callus OP istituì la Lega Universitaria Cattolica Maltese. Lo statuto fu
approvato dall’arcivescovo Maurus Caruana il 19 febbraio 1930. Questo fu l’inizio
dell’Azione Cattolica a Malta. Da quel momento in poi, l’Azione Cattolica ha
avuto un impatto positivo sulla diffusione dell’insegnamento cattolico nella
società, così come sulla qualità dell’impegno sociale a Malta. Nel 1933, c’è
stata la pubblicazione dell’unica rivista cattolica, Leħen is-Sewwa, (La voce
della verità) che è ancora in circolazione oggi come Il-Leħen (La voce)
affidata all’azione cattolica maltese. Poi, durante la seconda guerra mondiale,
i membri di diverse parrocchie dovettero deviare le loro energie per fornire
sostegno materiale ai loro connazionali, oltre a impegnarsi a nutrire il loro
benessere spirituale. Nel 1948, furono istituiti il Segretariato per l’assistenza
sociale e la Commissione per gli infermi. Queste entità, che operano ancora
oggi, forniscono supporto e servizi a chi ne ha bisogno.
Nel
1949, fu istituita la Commissione per gli emigranti. Questa Commissione è
ancora in funzione nell’ambito delle competenze della Chiesa. Nel 1950,
iniziarono a essere organizzati dei Summer Camps annuali per bambini
provenienti da famiglie a basso reddito. Nel 1962, fu aperta una casa
residenziale per i disabili, Dar Mater Providentiae, nota come ‘Id-Dar
Tal-Providenza’. Nel 1992, la Chiesa di Malta affidò la gestione della Casa
della Sacra Famiglia per gli anziani a Naxxar, precedentemente, sotto la
custodia delle Little Sisters of the Poor, all’azione cattolica di Malta. E,
finalmente, nel 1995, l’Azione Cattolica ha avviato una struttura formale
dedicata ai giovani, ora nota come ŻAK. La storia della Azione Cattolica
Maltese continua anche oggi. Infatti, il supporto per la formazione individuale
va avanti. Attualmente, circa 1.500 persone sono membri dell’Azione cattolica
maltese, di cui la metà sono giovani. Questi individui si dedicano alla
crescita personale e allo sviluppo degli altri. Essi appartengono ad uno dei
100 gruppi intorno a Malta e considerano il loro gruppo come la loro seconda
famiglia.
Oltre
a questo, sono in corso numerosi progetti e iniziative, affinché l’Azione
Cattolica continui a essere utile e mantenere la sua rilevanza nella società di
oggi. Ad esempio, l’Azione Cattolica sta, attualmente, ristrutturando il Dar
Regina Pacis a Balzan in modo che possa offrire un rifugio temporaneo a una
famiglia o a persone bisognose. Recentemente, è stato lanciato un progetto a
Imġarr che mira a ridurre l’impronta di carbonio che inquina l’ambiente. L’Azione
Cattolica sta anche esplorando come utilizzare meglio le sue proprietà al fine
di offrire più servizi all’interno della comunità. In effetti, l’Azione
Cattolica è, attualmente, in discussione con un certo numero di entità per
continuare a trovare modi per servire meglio la società. Il piano per i
prossimi mesi e anni è quello di continuare a concentrarsi sui giovani e le
famiglie e di rafforzare i servizi che vengono forniti attraverso il
Segretariato per l’assistenza sociale.
In
questo importante anniversario, occorre ricordare le sagge parole di Papa
Francesco rivolte ai partecipanti al congresso del forum internazionale dell’Azione
Cattolica (FIAC), giovedì, 27 Aprile 2017: “Il
carisma dell’Azione Cattolica è il carisma della stessa Chiesa incarnata,
profondamente, nell’oggi e in ogni
Chiesa diocesana che discerne in contemplazione e con sguardo attento la vita
del suo popolo e cerca nuovi cammini di evangelizzazione e di missione a
partire dalle diverse realtà parrocchiali.
L’Azione Cattolica ha avuto tradizionalmente quattro pilastri o zampe: la
Preghiera, la Formazione, il Sacrificio e l’Apostolato. A seconda del momento
della sua storia ha poggiato prima una zampa e poi le altre. Così, in un certo
momento, a essere più forte è stata la preghiera o la formazione dottrinale.
Date le caratteristiche del momento, l’apostolato deve essere il tratto distintivo ed è la zampa che si poggia per
prima. E questo non va a detrimento delle altre realtà, ma, proprio al contrario, è ciò che le provoca.
L’apostolato missionario ha bisogno di preghiera, formazione e sacrificio. Ciò appare chiaramente ad Aparecida e nella
Evangelii gaudium. C’è un dinamismo
integratore nella missione. Formate: offrendo un processo di crescita nella
fede, un percorso catechetico
permanente orientato alla missione, adeguato a ogni realtà, basandovi sulla
Parola di Dio, per animare una felice
amicizia con Gesù e l’esperienza di amore fraterno. Pregate: in quella santa
estroversione che pone il cuore nei bisogni del popolo, nelle sue sofferenze e
nelle sue gioie. Una preghiera che camini, che vi porti molto lontano. Così
eviterete di stare a guardare continuamente
voi stessi. Sacrificatevi: ma non per sentirvi più puliti, il sacrificio
generoso è quello che fa bene agli
altri. Offrite il vostro tempo cercando come fare perché gli altri crescano, offrite
quello che c’è nelle tasche
condividendolo con quanti hanno meno, offrite generosamente il dono della vocazione personale per abbellire e
far crescere la casa comune”. Che queste parole d’oro animano sempre non
soltanto i membri dell’Azione Cattolica maltese ma anche ogni battezzato e
battezzata!
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