Dieci sono i giorni trascorsi nel mare siciliano da Elena Mancini e, precisamente, nello stupendo e turbolento Stretto di Messina, da lei perlustrato in lungo e in largo durante la sua permanenza.
Livornese verace, personaggio poliedrico, affascinante, solare, con un sorriso disarmante, si è innamorata del nostro mare senza riserve, trascorrendo quattro e anche cinque ore al giorno, pinneggiando senza sosta, per quello che sarà un programma di allenamento che la porterà a cimentarsi, nell’estate del prossimo anno, nella doppia traversata dello Stretto di Messina.
Sarà sostenuta, in questa nuova avventura sportiva, dal messinese Salvatore Campolo, istruttore trainer della Federazione Italiana “Pesca Sportiva e Attività Subacquee” (F.I.P.S.A.S.), esperto dello Stretto di Messina.
Nei primi anni novanta, inizia la carriera di Elena Mancini come apneista, prima semplicemente osservando i fondali dalla superficie con maschera e pinne, e poco dopo, per una predisposizione unica, fa sue le tecniche di apnea, raggiungendo profondità di -30 e tempi di apnea statica di 4 minuti, qualità queste non comuni.
Fondatrice di una pagina su Facebook, col nome di “Apneisti fissati”, raggruppa circa tremila appassionati, dal neofita al più esperto di mare.
Sua compagna d’avventura è una piccola telecamera che porta sempre con sé, montata su un’impugnatura da fucile per catturare le prede con l’obbiettivo, immortala pesci e tutto ciò che la incuriosisce dei fondali marini.
Trova la concentrazione prima di ogni sua performance, negli esercizi yoga che fanno da rituale, prima di immergersi nelle profondità del suo amato mare.
Per molte ore, nella sua permanenza in riva allo Stretto, ha condiviso le sue immersioni con Salvatore Campolo, rigorosamente in apnea, semplicemente trattenendo il respiro, studiando la tipologia delle correnti, sia di superficie che nelle notevoli profondità raggiunte.
Utilizzerà, nella sua prossima impresa, esclusivamente la spinta delle gambe, affidandosi alle sue pinne costruite appositamente dalla “GFT”, azienda leader nella costruzione di pinne al carbonio e vetroresina, ed una muta per proteggerla dalle acquee fredde dello Stretto, anche questa studiata e costruita appositamente dalla “Polosub”.
Il programma scelto dalla Mancini sarà quello di unire, in senso metaforico, la Sicilia alla Calabria e viceversa, ecco perché la scelta di pinneggiare affrontando una doppia traversata dello Stretto di Messina.
L’impresa avrà una notevole difficoltà, in quanto la Mancini dovrà, non soltanto nuotare per svariate miglia, ma dovrà fronteggiare le forti correnti marine e per questo affrontare un’impresa unica nel suo genere e mai tentata prima d’ora.
Nelle suggestive foto pubblicate, scattate da Francesco Turano, sono immortalate le vari fasi dell’allenamento, nonché i momenti di riflessione per la preparazione agonistica, insieme a Salvatore Campolo.