IN ATTESA DELL’ESTATE
A passeggio con gli “amici” pesci
di Armando Russo
 Mi trovo a Pace, spiaggia di
Vaccarelle, il mare è calmo e limpido, ti verrebbe voglia di berlo, la temperatura
è elevata e il paesaggio è, a dir poco, splendido. Barche di pescatori al largo sono
dedite alla pesca, in mezzo allo Stretto ci sono i traghetti e qualche nave
mercantile. Metto pinne e maschera e nuoto verso il mio angolo di mare
preterito, prospiciente il “Fortino”, proprio lì dove si trovano nel fondale, a
qualche metro di profondità, grandi massi coperti di alghe. Qui incontro quelli
che definisco i miei “amici”, che mi rallegrano la giornata alla loro vista.
Saraghi, sparagghiuni, branchi di lappare, scazzupole, pettini surici, zinne,
bause, viriole e monacelle. Nonostante la mia non più giovane età, mi vien
voglia di giocare con loro spostando le pietre dal fondale, le capovolgo
attirando la loro curiosità. Dapprima, si allontanano, poi si avvicinano per
nulla spaventati dalla mia presenza. Continuo a spostare il terreno
del fondale sabbioso e loro, gli amici pesci, ne approfittano per mangiucchiare
quello che ne viene fuori. Tutto questo trascorre nella mia
solita mezz’ora in acqua, subito dopo mi accingo a recuperare la riva, torno a
godermi la splendida giornata estiva sdraiandomi sotto il sole cocente. Lia, mia moglie, mi chiama al
telefono, mi avverte che bisogna comprare il pane. A pranzo ci saranno figli e
nipoti. Abbandono, dunque, la spiaggia,
ma il mio pensiero è ancora lì, alla solita passeggiata tra gli amici pesci che
mi aspettano come ogni mattina nelle belle giornate d’estate.
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