mercoledì 17 gennaio 2018
AMBIENTE
Comprensorio Milazzo-Valle del Mela – Rifiuti e termovalorizzatore
di Redazione
 “CittadinanzAttiva”
Onlus Messina, dopo aver confermato la propria assoluta contrarietà al
conferimento dei rifiuti in discarica, ha esaminato le varie problematiche
relative alla realizzazione del termovalorizzatore, proposto da A2A, all’interno
della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela. L’Associazione, pur non
avendo posizioni pregiudizialmente negative nei confronti delle tecniche di
termovalorizzazione, nella gestione dei rifiuti, ritiene necessario valutare la
scelta avendo come parametri esclusivi l’utilità sociale ed il controllo dell’impatto
sanitario. Nel concreto, lo scenario progettuale proposto prevede la messa in
funzione di due linee di incenerimento per complessivi 200 MW termici, pari a
circa 30 MW elettrici per ciascuna linea e per complessivi 54 MW elettrici
dichiarati. È prevista anche l’integrazione con la centrale elettrica
esistente, di cui si metterebbe la gran parte in “riserva fredda”, cioè si
spegnerebbero senza smantellarli i due gruppi da 320 MW ciascuno.
Anche
se tale condizione è già in atto, dovuta alla produzione dell’energia fuori
mercato, viene riproposta, con il TMV in funzione, solo al fine di dimostrare
che l’intervento produce una diminuzione dell’impatto ambientale, cioè un’immissione
di sostanze inquinanti inferiore dal punto di vista quantitativo. Dal punto di
vista energetico, la nuova configurazione sarebbe, tuttavia, marginale e la
vendita dell’energia elettrica prodotta sarebbe economicamente conveniente solo
per via degli incentivi collegati all’uso del CSS (combustibile solido
secondario ricavato dai rifiuti), che la legge, attualmente, assimila alle
fonti rinnovabili. Allo stato dei fatti, se le nostre informazioni sono esatte,
il progetto non appare idoneo neppure come soluzione per chiudere il ciclo dei
rifiuti in Sicilia e per ridurre il ricorso alle discariche. Infatti, si
consideri che il progetto è stato proposto per bruciare CSS, cioè un materiale
che può essere estratto dai RSU ed è classificato come un rifiuto speciale.
Per
essere utilizzato come combustibile, deve rispettare una norma UNI di qualità,
per cui deve essere prodotto (quindi, avrà un costo di produzione, e richiederà
strumenti per il controllo dei requisiti di qualità). I requisiti di qualità si
riferiscono a tre parametri: tenore di Mercurio e Cloro, e Potere Calorifico
Inferiore, essendo migliore la qualità quanto più è alto il PCI e basse le
percentuali di CL ed Hg. Occorre anche precisare che il CSS verrebbe estratto
dal Residuo (RUR) dei rifiuti siciliani, a valle della raccolta differenziata
fissata al 65%. Quindi, sarebbe solo una frazione del rimanente 35%. Il
progetto, tenendo conto delle diverse classi di qualità del CSS producibile,
per quanto a nostra conoscenza, al momento è improponibile: infatti, al fine di
assicurare la produzione energetica prevista, è necessario approvvigionarsi con
circa 500.000 tonnellate. In atto, in Sicilia non esiste alcuna produzione di
CSS, e il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) ne prevede una
produzione inferiore al 5 % del totale dei RSU che si aggira intorno a
2.500.000 tonnellate.
Inoltre,
tale produzione, che non supererebbe le 125.000 ton, è da utilizzarsi in
co-combustione nei forni produttivi esistenti, come quelli dei cementifici.
Peraltro, non è chiaro chi deve accollarsi i costi di produzione dell’eventuale
CSS necessario o se si deve fornire gratis il combustibile. Quindi, allo stato
degli atti, a parere di “CittadinanzAttiva” Messina, l’ipotesi progettuale,
considerato che il TMV dovrebbe sorgere in un’area ad alto rischio di crisi
ambientale, non appare in alcun modo utile per i cittadini del comprensorio,
non avendo un ruolo decisivo per la risoluzione della grave emergenza rifiuti,
mentre andrebbe a peggiorare le condizioni sanitarie dell’intera zona per la
possibile immissione in atmosfera di nuovi inquinanti. Ben diversa sarebbe la
posizione di “CittadinanzaAttiva” a fronte della programmazione di una gestione
dei rifiuti in Sicilia che preveda un’impiantistica compatibile con tutta la
normativa di settore e con le linee strategiche europee, ivi compreso il
possibile utilizzo di tecnologie avanzate di termovalorizzazione.
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